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Politica

Migranti, il pressing del governo: Lamorgese chiede cambio di passo all’Ue

La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha chiamato la commissaria Ue Johansson per porre al centro del dialogo la crisi migratoria del Mediterraneo. Alla chiamata è seguito anche un volo a sorpresa in Libia per incontrare il primo ministro Abdulhamid Dabaiba e il ministro dell’Interno Khaled Mazen. Mario Draghi intanto avrebbe telefonato al presidente tunisino. L’azione congiunta di Draghi e Lamorgese sembra intanto placare i toni della Lega, negli ultimi giorni molto critica nei confronti della gestione del governo degli sbarchi di migranti. 

MeteoWeek.com (Photo by Chris McGrath/Getty Images)

Dopo il prevedibile aumento degli sbarchi di migranti e gli attacchi di Matteo Salvini all’operato della ministra dell’Interno Lamorgese, l’esecutivo Draghi decide di cambiare passo e di riporre al centro dei tavoli europei l’annosa questione, mai risolta: la crisi migratoria. La richiesta di un cambio passo in tal senso è arrivata con una telefonata di Lamorgese al al commissario europeo Affari interni, Ylva Johansson, nello stesso giorno in cui la ministra italiana dell’Interno è impegnata in una importante missione in Libia. In programma ci sono gli incontri con il primo ministro del governo di unità nazionale Abdulhamid Dabaiba e il ministro dell’Interno Khaled Mazen. Nel frattempo, anche lo stesso Mario Draghi si sarebbe mobilitato per riportare la questione al centro dell’attenzione internazionale: il premier italiano avrebbe telefonato al presidente della Tunisia, Kais Said, per discutere di due temi: la situazione politica tunisina e la gestione degli ingenti flussi migratori verso l’Italia. Così, con un attacco combinato, i due rappresentanti italiani sperano di gestire diplomaticamente i numeri degli sbarchi che si fanno sempre più alti, e che vedono per l’ennesima volta l’Italia esposta a governare una crisi di lunga data, mai affrontata adeguatamente a livello europeo.

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Le richieste di Lamorgese all’Ue sulla questione migranti

MeteoWeek.com (Photo by Franco Origlia/Getty Images)

Nel corso del colloquio telefonico con Johansson, allora, Lamorgese avrebbe chiesto la convocazione di un consiglio Ue Affari interni straordinario, con lo scopo di valutare un “urgente un cambio di marcia negli interventi sulla politica migratoria” comune, ribadendo che il flusso migratorio “non può essere affrontato soltanto dall’Italia e dagli altri Paesi i cui confini coincidono con le frontiere esterne dell’Unione europea“. Per questo la ministra avrebbe chiesto “l’attivazione immediata, anche temporanea, di un meccanismo che coinvolga gli Stati membri per consentire un approdo sicuro, e compatibile con le misure anti Covid 19, alle navi delle Ong battenti bandiere europee attualmente impegnate in operazioni Sar in acque internazionali“. Tutto questo, secondo la ministra, dovrebbe tradursi anche nel “rilancio nella trattativa sul nuovo Patto immigrazione e asilo del principio di solidarietà tra gli Stati membri per la redistribuzione obbligatoria dei Migranti salvati in mare” e in “un segnale immediato per dare seguito a quanto approvato nel Consiglio europeo” dello scorso 24 giugno, dove la commissione era stata inviata “a rafforzare immediatamente le azioni concrete” nei Paesi di origine dei flussi migratori.

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Le reazioni

L’attivazione di una reazione da parte del governo avrebbe placato, almeno momentaneamente, i toni della Lega, negli ultimi giorni molto critica nei confronti dell’operato della ministra e dell’intero esecutivo in merito alla gestione degli sbarchi. Salvini il 2 agosto aveva riferito di averne già parlato con Draghi, aggiungendo: “Sono convinto che Draghi riuscirà a svegliare Lamorgese“. Ora riconosce che dei “segnali positivi” stanno arrivando, “ma le due navi di Ong francese e tedesca non devono sbarcare in Italia, a questo punto”, avrebbe anche aggiunto. Un tema su cui si sarebbe espresso anche il deputato di Forza Italia Alessandro Battilocchio, esponendo una visione simile, seppur con toni diversi: “Il ministro Lamorgese ha chiesto oggi, nel corso di un colloquio con il Commissario Johansson, un cambio di passo all’Unione Europea in tema di migranti, con immediate azioni (convocazione Consiglio Affari interno straordinario, iniziative tempestive coi Paesi di transito, rilancio immediato della trattativa sul Patto Eu su Immigrazione). Lo ribadiamo, con forza, da tempo: il tema migranti deve essere inserito necessariamente in una cornice comunitaria o l’Europa rischia davvero di andare a sbattere“.

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