Il leader della Lega parla sempre di bimbi da proteggere. Ma su molte questioni è in contraddizione e su altre i bambini sono fuori tema
Matteo Salvini, si sa, è per la famiglia. Quella tradizionale, ovviamente, fatta di mamme e papà, di nonni ma soprattutto di bambini. I bimbi, le vere vittime dello Stato italiano con la sua imposizione della cultura omosessuale, l’invasione dei migranti per le strade e i pericolosissimi vaccini, sono una vera ossessione per il leader della Lega che li nomina in ogni occasione, da Bibbiano al Green pass, nel tentativo di porre l’attenzione dell’elettorato sui terribili rischi che corrono ogni giorno.
Sì, siamo ironici nel commentare la retorica politica con cui l’ex-ministro dell’Interno cerca il consenso mettendo i bambini sempre al centro, nel tentativo di smuovere la parte più sensibile del Paese ai minori. Ma le dichiarazioni allarmistiche di Matteo lasciano basiti per la facilità di mischiare le problematiche dell’attualità con il senso di protezione nei confronti della parte più debole delle famiglie e del Paese.
”Chiedi il Green pass ai bambini per andare a Gardaland e alle donne per andare in pizzeria e, intanto, fai sbarcare migliaia di persone senza nessuna regola e nessun controllo, oltretutto da paesi dove non si vaccina nessuno?” è l’ultima uscita di Matteo Salvini durante la sua diretta sulla sua pagina Facebook che conta oltre 4 milioni e mezzo di like. Sulla vaccinazione degli stranieri ci sarebbe poi da aprire un altro capitolo, visto che quelli intercettati dalla Guardia costiera vengono puntualmente messi in isolamento nei centri di prima accoglienza e sottoposti a tampone per verificare una eventuale positività ed evitare il dilagare del virus. Tra questi ovviamente ci sono molti bambini. Perché sì, non sbarcano solo omoni grandi e grossi, ma anche e soprattutto donne con bambini al seguito.
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Il capo del Carroccio ha sempre espresso la sua contrarietà alla vaccinazione per i minori, nonostante questi siano spesso il veicolo maggiore del virus proprio per il fatto che quasi nessuno di loro ha ricevuto in Italia una dose ma per ovvi motivi siano anche i soggetti a maggiore contatto con persone esterne alla famiglia ristretta: i compagni di scuola, gli insegnati, gli amichetti delle attività extra-curriculari, i cugini, i baby-sitter, i nonni. “Il nostro obiettivo è che a settembre si torni alla scuola in presenza e nessun bambino venga lasciato fuori dalla classe, non può esserci nemmeno un bambino lasciato a casa. Io ho due figli. Perché la Dad non è più accettabile.” Ma è proprio per evitare di tornare a mettere intere classi davanti a un computer, con una perdita enorme in termini di socialità e istruzione per i giovanissimi, che la vaccinazione è importante. Senza di essa sembra davvero difficile impedire nuovi focolai e non mettere a rischio nuovamente migliaia di persone.
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La “protezione” che Salvini riserva ai bambini ha poi dei limiti, soprattutto quando questi hanno un colore della pelle un po’ diverso dal bianco o più semplicemente una famiglia con origini “poco italiane”. E da qui la contrarietà espressa da Matteo e da tutta la Lega allo Ius soli, tema tornato prepotentemente di moda grazie ai successi olimpici degli atleti italiani che hanno origine straniera. “La Lega è anche la garanzia che robe strane, come lo Ius soli, non verranno approvate, perché la cittadinanza non è un biglietto premi al luna park. La cittadinanza va conquistata, scelta e meritata” ha continuato durante la diretta Facebook a Cisterna di Latina per parlare dei referendum sulla Giustizia promossi dal Partito radicale e sostenuti dalla Lega. Milioni di giovani senza cittadinanza e quindi con diritti, diciamo così, “limitati” sebbene abbiano un percorso scolastico e una cultura del tutto italiani, in quanto nati e vissuti nel nostro Paese. Sarebbe da chiedersi se i bambini da proteggere non siano anche loro.
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Poi Salvini mischia migrazioni con il tema del comizio: i referendum sulla Giustizia. ”La riforma della giustizia serve anche a questo: pure il giudice, come tutti i lavoratori, se sbaglia deve pagare… Non è possibile che si siano giudici che sbagliano sulla pelle dei cittadini e non pagano mai…”, ha detto al gazebo della cittadina romana.
Eppure Matteo Salvini lo aveva detto chiaro e tondo: via i bambini dalla politica. “Non parlo di figli, minori che non fanno parte della politica. Mi vergogno a nome di chi coinvolge i bambini nella polemica politica, attaccate me ma lasciate perdere i figli e i bambini” dichiarò all’indomani della polemica sul figlio, minorenne, che guidava una moto d’acqua della polizia quando Salvini era ministro dell’Interno. E più recentemente sul dibattuto relativo al ddl Zan: “Da questa legge la Lega chiede che si tolgano i bambini. Non usiamo i bambini. Non si può fare politica sulla pelle di bambini di 6 o 7 anni“. Contraddizioni di cui, il leader del Carroccio, sembra non curarsi.