A poche settimane dalla morte di Raffaella Carrà il mondo dello spettacolo e i tantissimi fan dell’eclettica conduttrice sono ancora sgomenti per l’improvvisa dipartita che nessuno si aspettava visto che la Carrà aveva in progetto la realizzazione di moltissimi progetti televisivi. Amici, ma anche i personaggi dello spettacolo non si aspettavano un annuncio così improvviso, in pochi conoscevano lo stato di salute della showgirl ma soprattutto non era previsto un decesso così immediato.
Raffaella Carrà, parla il medico: “Non voleva vedere nessuno”
Subito dopo la morte molte sono state le illazioni in merito alle cause che hanno provocato il decesso. La conduttrice era affetta da un tumore ai polmoni che non le ha lasciato via di scampo nonostante fosse curata a Roma da una dell’equipe mediche più note e brave al mondo. Pochi giorni prima della morte avvenuta il 5 Luglio il sito Dagospia ha parlato di un ricovero della conduttrice al Policlinico Gemelli, ricovero durato solo qualche giorno. A rompere il silenzio sulle cause della morte di Raffaella Carrà il il professore Giovanni Mangiaracina dell’Università La Sapienza che al magazine online di Dagospia ha spiegato in linea generale cosa è successo alla Carrà affetta da un tumore ai polmoni:
“Non voleva vedere nessuno, tranne i familiari, gli assistenti e le persone a lei più care, come Sergio Japino. A seguirla nella terapia era stato il professor Paolo Marchetti, uno degli oncologi romani più apprezzati”. Il medico ha rivelato che Raffaela ha voluto tenere la cosa riservata, non voleva che la notizia si diffondesse e ci fossero troppi rumors sul suo ruolo di personaggio pubblico. Raffaella per un tragico destino è deceduta per le stesse cause della madre morta a 63 anni sempre a causa di un tumore ai polmoni è anche per questo che i medici hanno parlato anche di genetica.
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Raffaella Carrà cause della morte, complicazioni
Il professore Mangiaracina nell’intervista rilasciata a Dagospia ha posto anche l’accento sul fatto che il tumore ai polmoni è stato anche aggravato dalla componente fumo che ha sottratto alla conduttrice degli anni di vita: “Si tratta soprattutto di una possibile questione genetica. E poi se una persona fuma il destino è quasi inevitabile. Purtroppo, il fumo ci ha portato via Raffaella con 10 anni d’anticipo.”
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Il professore ha poi concluso rivelando la componente genetica come determinante per questo tipo di patologie: “Se c’è una base genetica è ovvio che tutti i modelli di stili di vita influiscono su quella base genetica. Il polmone della donna è più piccolo rispetto a quello degli uomini. Quindi anche gli effetti negativi sono triplicati”.