Ponte sullo Stretto, il ministro Giovannini: “Progetto di fattibilità entro la primavera 2022, con completamento del programma entro il 2025”. La Lega accusa: “Il governo vuole perdere tempo”.
Con il governo Draghi torna sul tavolo il progetto del collegamento diretto tra la Sicilia e la Calabria, sul quale gli esecutivi precedenti si sono arenati. Il nuovo studio di fattibilità sarebbe stato affidato ad Italferr, società del gruppo Ferrovie dello Stato, con una prima possibile deadline prevista per la primavera del 2022. Poco meno di un anno, quindi, per eventualmente avviare in via definitiva il progetto del Ponte sullo Stretto. Ad annunciarlo è stato lo stesso ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, con la relazione del gruppo di lavoro presentata nella giornata di oggi, mercoledì 4 agosto.
Come spiegato dal ministro, “per dar seguito all’impegno del governo, si dovrebbe dovrebbe procedere con la redazione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica per le due opzioni evidenziate”, e la “prima fase potrebbe concludersi entro la primavera del 2022, per avviare un dibattito pubblico e pervenire a una scelta condivisa”.
Il progetto del Ponte dello Stretto
Sempre secondo quanto è stato spiegato dal ministro Giovannini in audizione alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera, parallelamente al progetto di fattibilità per il Ponte dello Stretto di Messina, verranno attuati gli interventi “già finanziati attraverso il fondo complementare o la nostra proposta di Fsc 21/27 o attraverso risorse statali o il Pnrr”, per un totale complessivo di interventi pianficati pari a “mezzo miliardo”. Il cronoprogramma prende avvio dall’istituzione di un gruppo di lavoro permanente entro l’autunno 2021, fino al completamento dei lavori entro il 2025 – “un programma ambizioso ma realistico”.
Secondo delle analisi dei fabbisogni, relative alla domanda di mobilità pre-Covid, sarebbero 11 milioni i passeggeri che si avvelerebbero del Ponte sullo Stretto annualmente. Del resto, “la Sicilia è tra le isole più popolose al mondo che non posseggono un attraversamento stabile, eppure ha un elevato potenziale di collegamento. Il collegamento stabile dello Stretto di Messina, congiuntamente agli interventi programmati dal Pnrr sulle reti di trasporto, in particolare sull’Av, permetterebbe di rendere confrontabili i tempi medi di viaggio sulla rete ferroviaria da e verso il Sud con quelli oggi offerti al Centro-Nord e ridurrebbe anche i costi di attraversamento”.
Le accuse della Lega
Dall’opposizione, però, sono giunte critiche e accuse alla relazione presentata dal governo Draghi. In particolare, la Lega ha accusato il ministro Giovannini di “perdere tempo” sul Ponte dello Stretto, attuando “scelte che superano logica e buonsenso al punto da farci pensare a una strategia allo scopo di rimandare l’opera pubblica sine die”.
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In una nota congiunta, i deputati leghisti hanno accusato il ministro di aver “tirato in ballo i 50 milioni euro stanziati dal predecessore De Micheli, da impiegare per la comparazione” di due progetti (uno a campata unica, e l’altro a tre campate). “Nulla di nuovo con Giovannini, siamo alle idee assurde del Conte 2 e alla volonta’ di non realizzare il ponte stavolta mascherata da una finta disponibilità”, rilanciano i leghisti.
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E concludono: “La Lega non ci sta e chiede al ministro perché sta andando contro lo spirito dell’odg approvato lo scorso 30 giugno assumendosi la responsabilità storica, economica e politica del blocco di un’opera voluta dalla gente come dalle regioni Sicilia e Calabria, che serve a tutto il Paese e che ha già un progetto ‘chiavi in mano’, quello a campata unica, già approvato in ogni sua fase da tutti gli enti e le autorità competenti. La realtà è che, per evitare che si affronti l’argomento davanti all’opinione pubblica, Pd e M5s si aggrovigliano in tatticismi che fanno perdere tempo e soldi all’economia della Sicilia e di tutto il Paese. Ma non possiamo accettare che a reggere il moccolo sia proprio il ministro di un governo Innovativo come quello guidato da Draghi”.