I blitz dei Carabinieri dei Nas, d’intesta con il Ministero della Salute, negli stabilimenti balneari hanno messo luce su numerose irregolarità: 351 violazioni con tanti casi di mancato rispetto delle norme anti-Covid. Le forze dell’ordine, a seguito dei controlli, hanno fatto scattare 17 denunce ed il sequestro di oltre 1,3 tonnellate di prodotti alimentari. Le attività nei confronti delle quali è stata disposta la chiusura sono 21.
Una campagna di controlli negli stabilimenti balneari e relativi esercizi di ristorazione, bar e ulteriori servizi forniti a favore dei clienti, promossa dal Ministero della Salute con la collaborazione dei Carabinieri dei Nas, ha evidenziato un gran numero di violazioni. Una struttura su tre, infatti, è risultata irregolare. I controlli effettuati nelle aree costiere marittime e in prossimità dei laghi sono stati al momento un totale di 886. All’interno di questi, sono state registrate 351 violazioni, molte delle quali in riferimento alle norme utili ad evitare la diffusione del Covid-19. Ma non solo. Alcune attività, infatti, presentavano gravi carenze igienico sanitarie nelle aree adibite alla ristorazione, alla preparazione dei pasti e alla conservazione degli alimenti.
Le principali irregolarità registrate negli stabilimenti balneari hanno riguardato le norme contro il Covid-19. Le attività di controllo condotte su tutto il territorio nazionale hanno permesso di verificare che queste ultime venissero rispettate: dal corretto distanziamento degli ombrelloni all’uso obbligatorio delle mascherine negli spazi al chiuso oppure in caso di assembramento. Nel 29% dei casi (258 su 886) tali regole non erano state tenute in considerazione. In particolare, spesso le aree comuni non venivano periodicamente e adeguatamente sanificate come da protocollo oppure non era presente la cartellonista che avvertiva i clienti in merito alle indicazioni da seguire per la prevenzione della diffusione epidemica.
Le violazioni, inoltre, hanno riguardato anche le attività di ristorazione e bar che si trovano all’interno degli stabilimenti balneari. In molti casi, infatti, gli alimenti pronti per la vendita alla clientela non erano a norma poiché in cattivo stato di conservazione, scaduti di validità, privi di qualsiasi indicazione utile a stabilirne le origini e la tracciabilità e/o sottoposti ad errate procedure di congelamento. Gli spazi adibiti alla preparazione e alla somministrazione dei pasti, inoltre, spesso erano carenti a livello igienico-sanitario e strutturale poiché interessati da sporco pregresso e non sottoposti alle manutenzioni ordinarie e straordinarie, oltre che eccessivamente angusti.
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I Carabinieri dei Nas, a seguito dei blitz, hanno contestato un totale di 351 violazioni, per un ammontare di sanzioni pari a 202 mila euro. Nei confronti di 21 attività è scattata la denuncia. Sono state 17, invece, le persone deferite all’Autorità giudiziaria e 217 a quella amministrativa. I controlli negli stabilimenti balneari continueranno nel corso della stagione estiva in tutta Italia.
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