Oggi, 3 agosto 2021, inizia il semestre bianco del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: sono gli ultimi sei mesi del suo mandato.
Il semestre bianco non deve essere inteso come un “libera tutti”. È questo il succo della lettera scritta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che si avvia alla conclusione del suo mandato settennale, ai presidenti delle Camere e al premier. Il timore del capo di Stato, infatti, è che durante gli ultimi sei mesi di incarico il governo di larga maggioranza guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi possa mostrare l’altra faccia: dopo alcuni mesi di quiete, la tempesta. Ma perché questo dovrebbe accadere? I vari gruppi dell’esecutivo potrebbero iniziare a tirare ognuno l’acqua al proprio mulino, rallentando i procedimenti parlamentari e litigando sui temi che dividono la politica – dal Ddl Zan all’obbligo vaccinale nelle scuole, passando per il Green Pass -, con la sicurezza che Mattarella non potrà più sciogliere le Camere. È questo, infatti, il principale potere che viene meno al presidente della Repubblica durante il semestre bianco.
I pericoli del semestre bianco e la lettera di Mattarella
Gli ultimi sei mesi di mandato di Mattarella iniziano oggi, martedì 3 agosto 2021, e si protrarranno fino a gennaio 2022, quando è previsto l’inizio del nuovo incarico per la durata di sette anni. Con sé il semestre bianco porta incertezza: i partiti che al momento sostengono il premier Draghi continueranno a lavorare in sinergia oppure approfitteranno dell’occasione per creare scompiglio in Aula e fuori? Per scongiurare questo pericolo è intervenuto proprio l’attuale presidente Mattarella, con la suddetta lettera, per rivendicare i poteri che – al contrario – detiene ancora fino alla fine della legislatura. Ma quali sono? Non pochi, né tantomeno inconsistenti. Li ha elencati il capo di Stato.
I poteri di Mattarella durante il semestre bianco
Il potere di nomina e la moral suasion
Dal potere di nomina al rinvio delle leggi, passando per l’annuncio di messaggi al Paese. Sono solo alcuni dei poteri inseriti nello scritto del presidente Mattarella. Il potere di nomina consiste nella facoltà di incaricare una personalità che guidi il governo, nel caso di una crisi dell’esecutivo. Anche la nomina dei ministri, su proposta del presidente del Consiglio, spetterebbe ancora al presidente della Repubblica. Un potere non scritto nella Costituzione, ma radicato nella politica, è la moral suasion. Vale a dire la capacità di manovrare le scelte degli esponenti politici con astuti colloqui personali, e chiedendo ai partiti un supplemento di ragionevolezza a fronte dell’interesse superiore del Paese.
I messaggi alle Camere e al Paese
Il capo di Stato potrebbe anche decidere di allargare il suo uditorio e rivolgersi direttamente alle Camere o proprio all’intero Paese. Nel primo caso il presidente può inviare alle Camere un messaggio, solitamente controfirmato dal presidente del Consiglio – in questo caso Mario Draghi -, su un argomento che ritiene particolarmente significativo per il Paese. Il documento viene letto da entrambe le Camere, affinché possano iniziare in seguito un ampio dibattito sui temi proposti dal presidente. Nel secondo caso il capo di Stato può decidere di parlare direttamente agli italiani, sfruttare una diretta televisiva a reti unificate. Mattarella lo ha già fatto l’anno scorso, durante il lockdown di marzo 2020, quando ha chiesto ai cittadini di rispettare i provvedimenti emanati dall’allora governo, il Conte bis.
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Il rinvio delle leggi e il potere di firma
Il presidente Mattarella, infine, ha ricordato che spetta a lui il potere di rinviare alle Camere una legge da loro approvata. Lo dice l’articolo 74 della Costituzione: “Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata”. Così come spetta a lui il potere di firmare disegni di legge e decreti. Il capo di Stato può autorizzarne la pubblicazione o la presentazione alle Camere. In questo modo il presidente può respingere tentativi di incostituzionalità.
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L’influenza del capo di Stato
Ultimi ma non meno importanti, sono i poteri e l’influenza politica che il capo di Stato detiene. Il presidente infatti presiede il Csm e il Consiglio supremo di Difesa, ha il comando delle Forze armate, e ratifica i trattati internazionali. Infine, Mattarella potrebbe utilizzare l’arma delle dimissioni anticipate e causare un maremoto sulla legislatura in corso.