Luigi Sbarra, presidente della Cisl - meteoweek.com
Mario Draghi ha incontrato i sindacati per discutere la gestione dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 nel mondo del lavoro. Nei mesi scorsi, infatti, è stata avviata la campagna di vaccinazione nelle aziende, ma i risultati non sono stati ottimali. Luigi Sbarra, leader della Cisl, ha ribadito la necessità di migliorare i protocolli per evitare i rischi e di andare avanti con le somministrazioni delle dosi.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha incontrato questa mattina i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. I temi dell’incontro hanno riguardato la gestione della pandemia di Covid-19 nel mondo del lavoro. Dal 6 agosto, infatti, scatteranno le nuove regole, con un utilizzo più ampio del Green Pass. L’istituzione dell’obbligo del vaccino, tuttavia, sembrerebbe essere ancora molto lontano. Un argomento molto caldo, dato che per introdurlo in tale ambito serverebbe una nuova legge. “Se venisse creata una norma, questa non dovrebbe comunque portare a licenziamenti nei luoghi di lavoro né essere discriminatoria con demansionamenti“, hanno sottolineato i tre segretari generali. La campagna di vaccinazione nelle aziende, intanto, prosegue, seppure i risultati non siano al momento ottimali: soltanto meno di mille hanno aderito.
“Abbiamo proposto al presidente Draghi di implementare e rafforzare i protocolli già sottoscritti con le associazioni datoriali e finalizzati da un lato all’applicazione delle misure di sicurezza, dalle mascherine al distanziamento, sulle quali non deve esserci alcun cedimento, e dall’altro alla campagna di vaccinazione nei luoghi di lavoro“. Lo ha detto Luigi Sbarra, il rappresentate della Cisl, svelando i temi della discussione con il Premier Mario Draghi in una intervista al Corriere della Sera. Il leader del sindacato, inoltre, ha sottolineato come quest’ultima iniziativa non abbia riscosso grande successo. Le previsioni vedevano 7 mila aziende aderenti alla campagna di vaccinazione in loco, ma in realtà sono state finora meno di mille. “Un risultato ampiamente sotto le attese. Non c’è stato il necessario impegno da parte di tutte le aziende. Adesso dobbiamo cambiare passo e aprire molti più punti di vaccinazione nei luoghi di lavoro. Inoltre, dobbiamo rafforzare tutte le iniziative di informazione a favore dei vaccini, che, ne siamo assolutamente convinti, sono lo strumento col quale si batte il Covid“.
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L’obiettivo, ad ogni modo, è quello di evitare una nuova ondata, che causerebbe gravi danni nel mondo del lavoro. Luigi Sbarra ne è consapevole, per cui intende mettere al primo posto la sicurezza. “Noi abbiamo dato a Draghi la massima disponibilità a un confronto con le associazioni imprenditoriali per migliorare i protocolli. Grazie ad essi, infatti, non abbiamo registrato focolai di coronavirus nelle aziende né un tasso di contagi superiore. Si tratta di dati confortanti che mi portano anche a concludere, come dicevo prima, che un eventuale obbligo per legge del vaccino non potrebbe essere limitato ai soli luoghi di lavoro. Ma, ripeto, quello che abbiamo proposto è di lavorare innanzitutto per migliorare i protocolli con le associazioni imprenditoriali, perché si può fare ancora molto“, ha concluso il leader della Cisl.
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