E’ prevista per oggi alle 14:30 la conferenza dei capigruppo in Senato sul Ddl Zan, e le diverse strategie sul testo di legge potrebbero portare a ulteriori frizioni. Italia viva ha già rilasciato una nota ed esplicita il suo mantra: “Approviamo subito il disegno di legge Zan e non trasciniamolo sfinito in autunno“. Quali sono le richieste dei renziani e cosa sta accadendo.
I toni sul Ddl Zan potrebbero riaccendersi a breve, soprattutto in occasione della conferenza dei capigruppo in Senato, fissata per le 14:30, soprattutto in vista dell’intenzione di Italia viva di tornare all’attacco, premendo il piede sull’acceleratore per portare a casa il testo prima di settembre. “Approviamo subito il disegno di legge Zan e non trasciniamolo sfinito in autunno“, è il mantra di Italia Viva che – stando a fonti interne – organizza già le prossime mosse. Quali? “Per risolvere l’impasse sul disegno di legge – si legge in una nota – i renziani continuano a provare con l’offensiva dell’intesa: l’idea è portare a casa la legge prima della pausa estiva calendarizzando subito il Ddl in aula”. Stando a quanto riportato dall’Ansa, il partito di Renzi vorrebbe raggiungere un’intesa il prima possibile, proponendo il cosiddetto Lodo Faraone-Unterberger: si tratta di un accordo preventivo sui punti più divisivi del testo che, se accettato all’unanimità, permetterebbe di accelerare i tempi per l’approvazione del testo.
Sarà questa – prosegue la nota – la strategia che adotterà domani in capigruppo Davide Faraone con i colleghi. “Domani – si avverte nella nota diffusa ieri – andrà in scena l’ultima chiamata per il Ddl Zan, che rischia di finire nel dimenticatoio fino alle elezioni amministrative, quando ricomparirà dal cilindro in veste di bandierina da sventolare, ma che senza un accordo preventivo sembra avere un destino già segnato”. Una sfida lanciata direttamente al Pd e M5s, sui quali nei giorni scorsi Italia viva ha ironizzato più volte, chiedendo “se il provvedimento si era fermato a causa delle ferie di Fedez”. Stando a quanto riportato da Tpi, sulla strategia potrebbe anche fare sponda la Lega, con il senatore leghista Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia a palazzo Madama, che avrebbe affermato: “Per settimane sono stato accusato di rallentare l’iter del Ddl Zan dallo stesso partito che ora vuole rimandarne la trattazione in aula a dopo l’estate. Perché aspettare?”.
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Ma della proposta di Italia viva si parla già da qualche giorno, e sulla questione è già arrivato il gelo del Pd. A commentare sarebbe stata la dem Monica Cirinnà, responsabile dei diritti, che stando a la Repubblica avrebbe ribadito: “Questa richiesta di anticipare è l’ennesima trappola di chi questa legge non la vuole“. E’ questa la risposta di Cirinnà alle dure parole del capogruppo di Italia viva Davide Faraone, che accusava “Pd e 5Stelle” di aver “gridato e ripetuto che la legge contro l’omotransfobia era una priorità, non possono scordarsene ora per le vacanze. Il sospetto che ne vogliano fare una bandiera ideologica da affidare agli influencer era quindi fondato“. A queste parole Monica Cirinnà aveva già risposto affermando: “E’ ormai chiaro a tutti, dato il tipo di emendamenti presentati da Faraone e da Cucca, che stravolgono la legge. Ormai si gioca a carte scoperte”. Il rischio dietro la richiesta è di “cadere preda” di un blitz di Lega e FdI, che potrebbero chiedere di votare il non-voto sugli articoli, rinviando il testo in Commissione.
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Uno scenario che Faraone preferisce allontanare a parole, auspicando piuttosto un accordo preventivo celere con Pd, M5s e LeU. Ma anche per quanto riguarda il M5s, resta il gelo sulla proposta di Italia viva, come dimostrato dalle parole del post della pentastellata Alessandra Maiorino: “David Faraone si dice allibito. Noi invece non lo siamo affatto. Abbiamo ormai compreso da tempo la sua strategia di tirare il sasso e nascondere la mano e, non contento, di accusare altri. Se il ddl Zan è slittato a settembre è perché lui, Renzi, e tutta Italia Viva non sono stati in grado di dire le uniche e semplici parole che servivano: sosteniamo la legge e garantiamo i nostri voti. Hanno preferito ballare il minuetto con Ostellari e Salvini“. Così, a distanza di mesi, le diverse forze politiche continuano a lanciarsi accuse reciproche, mentre il Ddl Zan resta ancora all’angolo.
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