Il cambiamento climatico ha provocato un incremento spropositato nel numero di eventi estremi. Essi – dagli incendi agli alluvioni – hanno portato a danni inestimabili sul settore dell’agricoltura, che si trova in forte difficoltà. L’allarme arriva della Coldiretti a seguito di una analisi effettuata sulla base dei dati fortini dall’European Severe Weather Database (Eswd).
Siccità, caldo torrido, trombe d’aria, alluvioni, bombe d’acqua e grandinate. Gli effetti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di chiunque. Gli eventi estremi in questa estate sono aumentati del 140%. I dati in questione emergono da una analisi effettuata da Coldiretti sulla base dell’European Severe Weather Database (Eswd), che evidenzia un incremento esponenziale dei rischi legati al fenomeno in questione: dagli incendi alle frane. I danni accusati dal settore dell’agricoltura in Italia, in tal senso, sono incommensurabili. La situazione, nel caso in cui non si mettano in atto interventi strategici, continuerà a peggiorare di anno in anno.
Al Centro Sud, nei giorni scorsi, il fuoco ha distrutto interi boschi e coltivazioni. Un danno inestimabile – oltre un miliardo – per il settore dell’agricoltura. Ad esempio, è praticamente dimezzata la frutta nazionale con cali del 30% per le ciliegie, del 40% per le pesche e nettarine fino al 50% per le albicocche rispetto ad una annata normale. Ma il fenomeno non è in alcun modo nuovo. Negli ultimi venticinque anni, infatti, in Italia, è stato spazzato via a causa degli eventi estremi un quarto (il 28%) delle terre coltivate, con una ingente riduzione della superficie agricola utilizzabile. Per effetto delle coperture artificiali dal 2012 ad oggi, inoltre, il suolo non è riuscito a garantire l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana, che, secondo l’Ispra, adesso scorrono in superficie aumentando la pericolosità idraulica del territorio nazionale.
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“Per affrontare i danni causati dagli eventi estremi che stanno devastando le campagne italiane servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia. In tale ottica un intervento strategico è la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo, proposto dalla Coldiretti e non a caso inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) varato dal Governo Draghi“. Lo ha affermato Ettore Prandini. Il presidente della Coldiretti, inoltre, ha chiesto al Governo “di accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Parlamento da quasi un decennio, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio“.
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