Domani, martedì 3 agosto, si terrà l’autopsia sul corpo del 23enne trovato carbonizzato a Pisa, decisiva per scoprire le cause del decesso
Domani, martedì 3 agosto si terrà l’autopsia per far luce sulle cause del decesso di Francesco Pantaleo, 23 anni, studente siciliano a Pisa trovato carbonizzato a San Giuliano Terme, dopo essere scomparso il 24 luglio scorso. L’autopsia si terrà all’Istituto di medicina legale dell’ospedale Cisanello di Pisa. Il medico legale dovrà accertare se sul cadavere del giovane vi siano eventuali ferite e lesioni. In una prima ricognizione il medico legale non avrebbe rilevato ferite evidenti diverse da quelle causate dal fuoco. Quando hanno rinvenuto il corpo di Francesco, il 23enne non aveva le scarpe.
Per ora l’ipotesi ritenuta più attendibile dagli inquirenti è quella del suicidio ma gli inquirenti non escludono completamente che possa invece essersi trattato di un delitto. Si prosegue con le indagini, come chiarisce il procuratore Alessandro Crini. Si sta passando al vaglio ogni filmato delle telecamere di video sorveglianza tra Pisa e San Giuliano Terme, per ricostruire il percorso che Francesco ha eseguito a piedi.
Il decesso dello studente resta tuttavia un mistero e al momento ci sono parecchi dubbi da chiarire, come ad esempio il pc di Francesco ritrovato senza alcun dato e lo smartphone con geolocalizzazione disattivata abbandonato sulla sua scrivania. Non ha portato neppure gli occhiali da vista (era miope) e il portafogli. E ancora le bugie sugli esami, aveva raccontato ai suoi di essere a un passo dalla laurea in ingegneria informatica all’università di Pisa. Poi il mancato ritrovamento di taniche o bottiglie con liquido infiammabile sul luogo della morte.
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Attualmente non vi sono elementi che possano far pensare il coinvolgimento di altre persone. Ma i misteri sulla scomparsa di Pantaleo sono parecchi e tutti su cui far luce. Come mai, ad esempio, suicidarsi a San Giuliano Terme, un posto di cui non aveva mai parlato? Vi sono anche due tracce di innesco dell’incendio trovate in quel campo di girasoli che suggerirebbero un primo tentativo di dar fuoco fallito.
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Finora agli inquirenti non risulta che Francesco avesse frequentazioni dubbie e non vi sarebbero elementi che conducano a una eventuale pista di spaccio di droga.