Incendi in Sicilia, fuori controllo i roghi a Catania: sono 170 le persone salvate via mare dalla Guardia Costiera. Alcuni roghi di origine dolosa, allarme lanciato dal governatore Musumeci: “Ergastolo per i piromani”.
Non si arresta la scia di incendi nel nostro Paese. Nelle scorse ore, l’inferno di fuoco è scoppiao anche a Catania, vittima delle fiamme alimentate dal caldo e dal vento africano. La zona maggiormente colpita è quella nel rione Fossa Creta, con tante famiglie che sono state costrette a lasciare le loro abitazioni. In particolare, sono 170 le persone rimaste bloccate dalla calamità, salvate dai mezzi navali e dal personale della Capitaneria di porto. Per fuggire alle fiamme si sono rifugiate in spiaggia, dove hanno atteso i soccorsi della Guardia Costiera che le ha trasbordate sulle motovedette. Nel frattempo, continuano ancora senza sosta le operazioni di controllo degli incendi, ancora attivi e difficili da arginare.
Dopo le fiamme che hanno devastato una ampia zona in Sardegna, ora brucia la Sicilia. Decine le persone che, dopo lo scoppio degli incendi alla foce del fiume Simeto (Catania), si sono spinte verso la spiaggia per trovare riparo. Immediati i soccorsi delle forze dell’ordine, con le navi della Guardia costiera e della Gdf che hanno prelevato i cittadini in difficoltà. “Abbiamo operato con sei mezzi della Guardia costiera, uno della Gdf, uno dei Vigili del fuoco e un rimorchiatore portuale che adesso, oltre ad essere una piattaforma logistica, sta fornendo anche luce per il trasbordo delle persone”, hanno raccontato le autorità della Guardia costiera. L’incendio “ha avvolto le case e ha reso impossibile l’evacuazione degli alberghi e, di conseguenza, alle persone è stato consigliato di andare verso il mare. Lì siamo intervenuti facendo la spola. Finora, per fortuna, non ci sono vittime”, hanno poi sottolineato.
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Violento poi il rogo che ha distrutto lo storico stabilimento balneare “Le Capannine”, sul lungomare della Plaia – con altri 15 incendi, sempre nel Catanese, che sono segnalati nella zona fra Paternò, Ragalna e Biancavilla, e altri 14 roghi nel Calatino. A Siracusa le fiamme, alimentate dal clima estremo, hanno raggiunto Lido di Noto, minacciando le abitazioni delle vicinanze. E ancora, roghi scoppiati pure nella zona di Priolo, nella Valle dell’Anapo, nei boschi di Piazza Armerina e nei pressi della diga Ancipa, a Troina. In pericolo gli allevamenti di bestiame della zona, e difficili gli interventi da terra a causa del vento.
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L’isola è tenuta sotto scacco dalle fiamme, con il governatore Musumeci che lancia un allarme: “Come purtroppo temevamo, a causa delle altissime temperature che stiamo registrando in Sicilia, l’Isola è
aggredita da incendi di vasta estensione, alcuni dei quali veramente gravi per la devastazione che ne consegue. Una situazione resa ancor più tragica dalla rinnovata azione dei piromani. Si tratta di criminali che, lo ribadiamo, meriterebbero il carcere a vita per azioni scellerate che cancellano identità e storia del nostro territorio”.
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