Cosa ne pensano gli italiani, ed in particolare i milanesi, del Green Pass? E’ veramente una limitazione della libertà e dei diritti delle persone? Lo abbiamo provato a chiedere: ecco le risposte.
Non è il massimo della vita, ma tutto sommato è necessario: questa la risposta che maggiormente ci è stata data alla domanda “Cosa ne pensate del Green Pass”? Lo abbiamo chiesto a Milano, in un caldo pomeriggio di fine luglio. Tra qualche giorno, il 6 agosto, sarà obbligatorio, in tante città italiane si registrano manifestazioni e proteste, ed il dubbio che questo provvedimento sia davvero percepito come lesivo delle libertà individuali è forte.
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La verità, come ci ha detto un ragazzo, è che il Green Pass serve a far vaccinare le persone. Ed infatti la possibilità di essere limitati in alcune delle possibilità che caratterizzano la quotidianità “quasi normale”. E’ paradossale, ma il divieto di andare in palestra od in piscina può risultare più convincente che la paura di ammalarsi e magari morire.
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In ogni caso, la quasi totalità delle persone intervistate a Milano erano vaccinate, e dunque nessun problema a scaricare ed utilizzare il Green Pass. Rimane quella parte della popolazione che non si fida, ha paura, è ideologicamente o personalmente contraria ai vaccini oppure considera il Green Pass un documento che crea cittadini di serie A e di serie B. Bisognerà valutare, e lo capiremo già dai primi giorni, quanto grande sarà l’impatto del certificato vaccinale sulle vite di queste persone, e che reazione ci sarà da parte loro quando le limitazioni saranno effettive.