“Il virus circola più di quanto documentato dai nuovi casi identificati, di fatto siamo entrati nella quarta ondata”. Lo ha affermato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, a fronte del nuovo monitoraggio settimanale della Fondazione.
“Continuano a salire i nuovi casi settimanali, sottostimati – ha precisato Cartabellotta – dall’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti, reso sempre più difficile dall’aumento dei positivi”. Infatti, a fronte ad un’impennata del rapporto positivi/persone testate dall’1,8% della settimana 30 giugno-6 luglio al 9,1% di quella 21- 27 luglio – evidenzia il report Gimbe – la media mobile dei nuovi casi ha subito una flessione nell’ultima settimana.
Un incremento di nuovi casi e decessi, in aumento anche i ricoveri con sintomi e le terapie intensive. Questo quanto emerso dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe per la settimana 21-27 luglio. In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano 111 decessi (+46,1%); +24 in terapia intensiva (+14,5%); +417 ricoverati con sintomi (+34,9%); +20.559 isolamento domiciliare(+42,9%); 31.963 nuovi casi (+64,8%); +21.000 casi attualmente positivi (+42,6%). Nella settimana 21-27 luglio, rispetto alla precedente, in tutte le regioni eccetto il Molise si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi e in 40 province l’incidenza supera i 50 casi per 100.000 abitanti. Tre province fanno registrare oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Caltanissetta (272), Cagliari (257) e Ragusa (193). Dopo 15 settimane di calo, tornano a salire anche i decessi: 111 nell’ultima settimana, con una media di 16 al giorno rispetto agli 11 della settimana precedente.
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“Dopo i primi segnali di risalita registrati la scorsa settimana – ha affermato Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – si conferma un lieve incremento dei ricoveri che documentano l’impatto ospedaliero dell’aumentata circolazione virale”. Complessivamente, il numero di posti letto occupati da parte di pazienti Covid in area medica è passato dai 1.088 del 16 luglio ai 1.611 del 27 luglio e quello delle terapie intensive dai 151 del 14 luglio ai 189 del 27 luglio, anche se le percentuali rimangono molto basse: a livello nazionale 3% in area medica e 2% nelle terapie intensive, con tutte le Regioni che registrano valori nettamente inferiori al 15% per l’area medica e al 10% per l’area critica. “Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – ha spiegato Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – continuano lentamente a crescere: la media mobile a 7 giorni è di 14 ingressi/die rispetto ai 10 della settimana precedente”.
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