Era tra i fondatori della casa editrice Adelphi e fu tradotto in moltissimi paesi. Proprio oggi escono in libreria i suoi ultimi titoli
E’ deceduto questa notte Roberto Calasso, scrittore ed editore della casa editrice di Adelphi. Aveva 80 anni ed era malato da tempo. I suoi libri sono stati tradotti in venticinque lingue e pubblicati in ventotto paesi. Tra le sue opere più importanti ricordiamo La rovina di Kasch (1983), Le nozze di Cadmo e Armonia (1988), Ka (1996), K. (2002), Il rosa Tiepolo (2006), La Folie Baudelaire (2008), L’ardore (2010), Il Cacciatore Celeste (2016), L’innominabile attuale (2017) e le traduzioni di Ecce homo di Nietzsche (1969) e Aforismi di Zürau di Franz Kafka (2004).
Figlio del giurista Francesco Calasso e di Melisenda Codignola, laureato in letteratura inglese con Mario Praz, nel 1962, a 21 anni, era entrato a far parte di un piccolo gruppo di persone che, insieme a Roberto Bazlen e Luciano Foà, stava elaborando il programma di una nuova casa editrice. Erano i primi passi che avrebbero portato alla nascita della Adelphi, dove Calasso è rimasto senza interruzione, diventandone nel 1971 direttore editoriale e nel 1990 consigliere delegato per poi essere dal 1999 anche presidente. Dall’inizio degli anni ottanta, si dedica anche alla scrittura. Proprio oggi escono in libreria i suoi ultimi titoli, Bobi e Memè Scianca, per la prima volta dei libri autobiografici.
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“Con la scomparsa di Roberto Calasso viene meno un pilastro dell’editoria italiana e un intellettuale straordinario capace di una sapiente visione della nostra cultura e delle sue radici” ha commentato il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini, mentre per il presidente dell’Associazione Italiana Editori AIE Ricardo Franco Levi “Roberto Calasso ha segnato profondamente la cultura italiana del Novecento e del nuovo secolo, come editore e come scrittore. Ha guidato per cinquant’anni la casa editrice Adelphi, pubblicando nel nostro Paese libri che sono pilastri della civiltà europea (e non solo) e ha contribuito in maniera fondamentale a promuovere la cultura italiana all’estero. In questo giorno di dolore, l’Associazione Italiana Editori si stringe alla famiglia e ai colleghi della sua casa editrice“.