I rianimatori sono preoccupati per l’aumento di ricoveri nelle terapie intensive. “Agosto sarà gestibile ma non dobbiamo abbassare la guardia come ci spinge a fare una certa parte politica”.
“L’emergenza non è finita e in questi giorni stiamo osservando un lieve aumento dei ricoveri Covid in area medica e in terapia intensiva“. Per “la stragrande maggioranza” si tratta di “pazienti non vaccinati. L’impatto sugli ospedali si vedrà dopo 15-20 giorni dall’aumento dei contagi. Ad oggi non gridiamo ‘al lupo al lupo’, ma crediamo che il mese di agosto sarà gestibile da un punto di vista delle terapie intensive. Dobbiamo però ricordarci di essere ancora attenti e non abbassare la guardia, come invece ci sembra stia spingendo” a fare “una certa parte politica”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac).
Attualmente (dati del bollettino nazionale di ieri) i ricoverati sono 1.694 (124 in più rispetto al giorno precedente), di cui 182 nei reparti di terapia intensiva (4 in più). “L’effetto delle vaccinazioni riesce a contenere il presumibile aumento dei ricoveri legato all’incremento dei contagi, effetto visto nelle precedenti ondate“, osserva Vergallo.
Vergallo: “Certi politici non hanno imparato la lezione del 2020”
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Vergallo è convinto che molti non abbiano imparato la lezione del 2020. Tra questi anche una certa parte di politici. “Partiamo dal fatto – dice – che ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che vanno conciliate le esigenze della salute con quelle dell’economica. La nostra sgradevole sensazione è che una certa parte dei politici, al contrario della scienza che ha invece ritrovato una convergenza che all’inizio della pandemia era mancata, non ha imparato la lezione che è arrivata nell’estate 2020“.
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Secondo Vergallo, quello che sta accadendo con “l’aumento dei contagi dopo il via libera alle riaperture era prevedibile e previsto da molti“. Ora però “serve una spinta a completare le vaccinazioni della popolazione – esorta il numero uno di Aaroi-Emac – per limitare l’incremento ai soli contagi e non alle ospedalizzazioni. Oggi è questa la sfida che va vinta tutti uniti“.