Così il virologo Roberto Burioni sul sito “MedicalFacts” interviene per tentare di smontare un argomento che i no vax userebbero per rifiutare il vaccino
«Se un vaccino è meno efficace, è ancora più importante vaccinare tutti», ha detto il virologo Roberto Burioni sul sito “MedicalFacts”, fondato da lui. Il suo intervento è un tentativo di smontare «uno degli argomenti dei no-vax per rifiutare la vaccinazione» contro il Covid, cioè la presunta «scarsa efficacia del vaccino».
«La finalità di una campagna di vaccinazione è doppia», prosegue Burioni. «La prima è proteggere il singolo individuo dalla malattia, la seconda è quella di impedire la circolazione del virus. Siccome nessun vaccino funziona al 100% e non esiste nessun vaccino che possa essere somministrato a tutti (qualcuno non può vaccinarsi pur volendolo), solo impedendo la circolazione del virus siamo tutti protetti. È quello, per esempio, che è successo negli ultimi decenni nel nostro Paese con la poliomielite, della quale siamo liberi, grazie al vaccino, dal 1982».
Il virologo afferma che affinché «il virus non riesca a circolare, è importante che una grande percentuale della popolazione sia immune al virus, e questa popolazione che deve essere immune per non fare circolare il virus è tanto più alta quanto più il virus è contagioso».
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«Immaginiamo, per fare un esempio, che ci sia un virus tale da richiedere, ai fini di impedire la circolazione, che l’80% della popolazione sia immune. Badate bene: ho scritto ‘immune’, non ‘vaccinata’. Al virus non importa se uno è stato vaccinato o meno: importa solo se la vaccinazione ha avuto successo. Dunque se abbiamo un vaccino che induce un’immunità nel 95% dei vaccinati, sarà sufficiente vaccinare più o meno il 90% delle persone per impedire la circolazione del virus. Ma se il vaccino induce una immunità solo nell’85% dei vaccinati, allora la questione sarà molto diversa: dovremo arrivare a vaccinare quasi il 95% delle persone perché il virus non circoli più».
Poi sottolinea: «Se il virus continua a circolare, nel primo caso (vaccino molto efficace) sono protetti il 95% dei vaccinati, nel secondo caso (vaccino meno efficace) solo l’85% dei vaccinati. Ma se in entrambi i casi si vaccina tanto quanto basta per bloccare la circolazione del virus, allora il 100% delle persone sono protette perché nessuno (immune o no) entrerà in contatto con l’agente infettivo».
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«Insomma, la vaccinazione è una cosa complicata e, come ho detto spesso, non è un semplice atto di protezione individuale come mettersi il casco o allacciarsi le cinture. È un gesto di responsabilità sociale che, oltre a proteggere se stessi, rende più sicura la comunità soprattutto per i più fragili, che sovente o rispondono peggio alla vaccinazione o non possono essere vaccinati. Rifiutare il vaccino, dunque, non è una manifestazione di libertà, ma di egoismo e incoscienza», chiosa Burioni.