Secondo quanto riportato da la Gazzetta del Mezzogiorno, che ha dato la notizia, gli 8 sono accusati di violenza sessuale con le aggravanti di aver agito su persona sottoposta a limitazioni della libertà personale (perché quasi sempre luogo delle violenze erano autobus di linea ai quali i guidatori chiudevano le porte per impedire alla vittima di scendere) e per aver commesso il fatto nella veste di incaricato di pubblico servizio.
L’orrore tra i sedili del bus
Alcuni si sarebbero limitati a palpeggiamenti, altri avrebbero avuto rapporti sessuali completi. L’orrore è durato per quasi due anni, da ottobre 2018, quando era appena maggiorenne fino ad aprile 2020. La ragazzina gravata da disagio psichico, lieve ma piuttosto evidente, sarebbe diventata una specie di giocattolo sessuale su cui sfogare i peggiori istinti per pochi minuti, tra i sedili del bus. La terribile vicenda è appena passata dal vaglio del gip Francesco Maccagnano al quale la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari per gli otto autisti. Il giudice ha ritenuto sufficiente il divieto di avvicinamento alla ragazza e al suo fidanzato, che a giugno dello scorso anno l’ha convinta a raccontare tutto ai carabinieri.
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Sono oltre 100 le pagine dell’ordinanza firmata dal giudice, e vengono descritte le “condotte violente e minacciose” degli autisti, riferite dalla ragazza agli investigatori e a due psicologhe. Restavano da soli sui mezzi con lei e approfittavano della “fragilità ben nota agli indagati, che non hanno esitato a piegare a strumento di soddisfazione e godimento per le loro voglie sessuali”.