I dati dell’INPS sono impietosi: le pensioni delle donne sono nettamente più basse rispetto a quelle degli uomini anche nel primo semestre 2021.
L’assegno delle donne è più basso e il cosiddetto gender pay gap in Italia si riconferma. Il monitoraggio sui flussi di pensionamento del primo semestre dell’ultimo anno è, purtroppo molto chiaro. I mesi tra il gennaio e il giugno 2021 le pensioni delle donne sono state in numero maggiore ma di importo più basso.
Guardiamo i dati un po’ più nel dettaglio. L’istituto italiano comunica che le nuove pensioni erogate nel primo semestre del 2021 sono state in totale 389924 e l’importo medio è stato pari a €1155. In particolare le pensioni delle donne sono state 215124 e quelle maschili 174800.
Dunque, come detto le pensioni erogate alle donne sono in numero maggiore rispetto a quelle degli uomini, ma il dato molto triste emerge quando si vanno ad analizzare gli importi erogati ad ogni singola persona.
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In media addirittura una donna percepisce €498 in meno al mese rispetto ad un uomo. Questi dati si riferiscono al complesso di tutte le nuove pensioni erogate. Dunque prendono in considerazioni tanto le pensioni di vecchiaia, che i prepensionamenti, le pensioni anticipate, pensioni di invalidità, eccetera.
Un divario troppo grande
Questo dato non può non far riflettere ed è evidente che bisogna ricercarne i motivi. Il primo è sicuramente rinvenibile nel divario salariale tra donne e uomini veramente ancora tanto elevato. Ma non basta. Un dato importante è anche la discontinuità della storia lavorativa delle donne spesso piena di buchi a causa di maternità ed esigenze familiari varie.
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E’ evidente che il percorso volto ad allineare compensi e pensioni dei due sessi è ancora troppo timido ed inefficace. Dati come questi sono preziosi per quantificare l’attuale fallimento delle tante parole di buona volontà su questo argomento così centrale nella creazione di una società più equa.