Massimo Adriatici, l’assessore alla sicurezza di Voghera agli arresti domiciliari per aver sparato in piazza a Youns El Boussetaoui, trentottenne marocchino conosciuto come Musta, è “persona stimata e rispettata in città di cui abbiamo apprezzato il lavoro di questi mesi,”.
Sono le parole del sindaco Paola Garlaschelli in una lettera agli abitanti della cittadina pavese parlando della “tragedia che si è consumata” e della “strumentalizzazione mediatica che hanno assunto fatti che la magistratura è stata chiamata a chiarire”.
“Sono giorni difficili per la nostra comunità – scrive il sindaco nella lettera aperta -. Siamo increduli per la tragedia che si è consumata, scossi dal clamore che ha investito la nostra città e dalla strumentalizzazione mediatica che hanno assunto fatti che la magistratura è stata chiamata a chiarire. E’ successo qualcosa di molto grave che inevitabilmente ci induce a riflettere profondamente. E’ morta una persona in circostanze drammatiche e un assessore della mia giunta, persona stimata e rispettata in città, di cui abbiamo apprezzato il lavoro di questi mesi, è stato travolto da un fatto tragico.
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Non sta a noi giudicarne le responsabilità o le colpe. Insieme ai colleghi della giunta ed ai consiglieri di maggioranza ho ritenuto che un rispettoso silenzio fosse in questi giorni la scelta più saggia”. “Indagare, ricostruire i fatti ed emettere sentenze non è compito di chi amministra la città, anzi – aggiunge Garlaschelli – rischierebbe solo di complicare il lavoro delle forze dell’ordine e della Magistratura, che stanno lavorando con grande impegno per accertare le responsabilità dell’accaduto. Voghera è una città oggi ferita come lo siamo noi tutti. Ho il dovere di difenderla e di descrivere la realtà, che è ben diversa da quella che sta emergendo”.
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“Voghera è una città oggi ferita come lo siamo noi tutti. Ho il dovere di difenderla e di descrivere la realtà, che è ben diversa da quella che sta emergendo. Voghera è una città moderata e accogliente in cui un pilastro portante del vivere sociale è costituito da associazioni di volontariato e da una fitta rete di servizi sociali”: ha proseguito il sindaco Paola Garlaschelli nella lettera. Il suo è anche un appello verso chi oggi pomeriggio manifesterà nella piazza dove Youns è stato ucciso. “Dobbiamo ricordare che ci troviamo in un momento particolare, la pandemia ha risvegliato sentimenti di paura e diffidenza, a volte facendo emergere la parte più oscura della società, e siamo profondamente preoccupati che questa strumentalizzazione possa alimentare ulteriore rabbia e violenza. Mi rivolgo a tutti – ha spiegato -, richiamando i valori più veri in ognuno di noi, affinché la tragedia già avvenuta non inneschi una spirale di violenza. Il mio appello va alla stampa, ai cittadini, ai manifestanti e ai politici. Voghera merita il rispetto che si deve a chiunque subisca tutto questo. Spegniamo le ostilità e uniamoci solidali, perché il modo migliore per rispettare la memoria di chi non c’è più è preferire il dialogo all’odio e alle barricate”.