Per l’Eurozona c’è un dato incoraggiante, specie in questo contesto: un marcato incremento delle attività. Tuttavia non mancano le zone d’ombra.
L’attività europea si espande con dinamismo: è l’impennata più forte da due decenni. Un dato certamente “contabilmente aiutato” dalla crisi pandemica, ma che comunque non può non essere letto con favore.
E’ una crescita instabile e turbolenta, sottolineano gli esperti. Da un lato c’è l’ottimismo della campagna vaccinale e dei suoi numeri incoraggianti, ma dall’altro c’è lo spetto della variante Delta. La Banca Centrale Europea nei suoi ultimi report ha evidenziato come questa costituisca la grande incognita di ogni modello previsionale.
L’importante indice flash composito dei responsabili degli acquisti di IHS Markit, è cresciuto di un incoraggiante 60,6 a luglio, dal 59,5 a giugno. Importante evidenziare come questo punteggio sottolinei una notevole prevalenza delle imprese in espansione.
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Battute anche le previsioni più ottimistiche degli economisti. Di fatti un nutrito gruppo di economisti intervistati da Reuters aveva previsto complessivamente il valore molto positivo di 60. Sono esattamente 21 anni che non veniva messo a segno un valore così elevato.
Questi dati, tuttavia, vanno letti in filigrana. Il forte scatto in avanti è costituito sostanzialmente dalle attività che riaprono dopo lo stop forzato, dunque è un dato “dopato” dalle circostanze. Ciò non toglie che sia molto importante. Ma le criticità non mancano.
La citata variante Delta ed il suo impatto misterioso ed imprevedibile pongono un freno alla disponibilità a rischiare ed ad esporsi delle aziende. Non sorprende dunque che dopo un picco di attese positive da parte degli imprenditori, misurato a giugno, oggi le attese siano ad un minimo.
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L’altra grande criticità, messa in evidenza tra l’altro anche dalla numero uno della BCE, è legata alle interruzioni a macchia di leopardo e ritardi nella catena degli approvvigionamenti. Non dobbiamo mai dimenticare che il tessuto produttivo ha un forte grado di interconnessione e che riparta in modo perfettamente sincronizzato è quasi impossibile. Non sorprendono dunque i ritardi nel reperimento di materiali.
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