L’assessore ha fatto una chiamata direttamente al commissariato in cui avrebbe raccontato di una lite senza allertare i soccorsi
Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, mentre la vittima, il marocchino Youns El Boussetaoui, era agonizzante (sarebbe morto due ore dopo), l’ex poliziotto e assessore Massimo Adriatici avrebbe fatto una sola telefonata in commissariato e non ai carabinieri. Al telefono avrebbe poi raccontato di un comune litigio da bar con un perditempo, e gli agenti, dato che non c’erano pattuglie libere, hanno contattato i carabinieri che dato il tipo di segnalazione, avevano mandato una sola auto.
Secondo la ricostruzione del Corriere, al netto di quanto sarà poi il percorso giudiziario, lo scenario è quello di un assessore che sarebbe convinto di essere comunque organico alla polizia, poiché ha un passato da sovrintendente. Sempre secondo il quotidiano, la sindaca Paola Garlaschelli avrebbe ricevuto diverse segnalazioni di atteggiamenti del suo assessore, che avrebbe preteso di insegnare il mestiere a ufficiali e dirigenti con convocazioni e di quell’abitudine, come lui stesso avrebbe ammesso dopo quanto accaduto, di girare con la pistola carica: «io giro sempre con il colpo in canna. Verifico che tutto sia a posto e i cittadini stiano tranquilli». Una sorta di ronda, dunque, per ovviare alle mancanze, di cui sarebbe stato convinto, di prefettura, agenti, carabinieri.
Quello su cui si sta indagando è se l’assessore abbia mostrato la pistola prima di ricevere il colpo a mano aperta in un momento di «dissuasione» dal molestare i clienti del bar, e quale origine ha avuto lo sparo? È stato un colpo accidentale nella caduta conseguente a una seconda aggressione (spinta a terra) o la conseguenza di attimi in cui si preparava a sparare?
Nel video che riprende la scena dell’aggressione si vede il 39enne marocchino avvicinarsi all’assessore barcollando e poi dargli un pugno mentre Adriatici parlava al telefono, forse con la polizia come lo stesso ha raccontato ai carabinieri. Restano i dubbi su cosa sia accaduto dopo: quando ha estratto la pistola Adriatici e perché la pistola era carica? Quando è stato esploso il colpo?
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Su questo dovranno fare luce i periti, eseguendo la misurazione tra foro d’entrata e foro di tiro, in modo da stabilire la posizione (se era steso oppure in piedi) di Adriatici al momento dello sparo.
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