Ristoratori Fiumicino chiedono soluzioni sensate. “Green pass? Meglio delle chiusure”

Una decisione sul Green pass e sulla sua obbligatorietà in determinate circostanze arriverà a giorni. Il governo è chiamato a trovare un compromesso sia tra le forze politiche, ma anche tra libertà, economia e sanità pubblica. I ristoratori di Fiumicino chiedono soluzioni adeguate che tengano conto dell’economia in lenta ripresa. 

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Il governo sta cercando di trovare una soluzione tra quelle che sono gli schieramenti politici, come spesso accade, in disaccordo. C’è chi protende per una linea più dura, sul modello francese e chi invece vuole adottare una linea morbida e cadenzata. Ma dalle parti interessate, tra cui i ristoratori, arriva la richiesta di prendere decisioni sensate e non all’ultimo minuto, come è accaduto più volte in questo anno e mezzo di pandemia.

Il presidente dell’associazione Lungomare della Salute che racchiude la maggior parte delle attività commerciali di Isola Sacra, a Fiumicino, interviene sulla questione. “Ci troviamo in una nuova fase della lotta al Covid. E come giusto che sia vanno trovate soluzioni adeguate che tutelino le fasce più a rischio, il nostro sistema sanitario ma anche l’economia che ha appena iniziato a camminare dopo un anno e mezzo di restrizioni. Il green pass? Meglio delle chiusure ma non è la strada più adeguata“. Così afferma Massimiliano Mazzuca.

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Ristoratori Fiumicino, Green pass: “Rischio assembramenti”

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“In primis tenere i giovani non vaccinati lontani dai ristoranti o dai locali rischia di agevolare assembramenti non autorizzati che sarebbero ben più pericolosi. In secondo luogo costringerebbe i locali a metterebbe in moto in fretta e furia, senza un’organizzazione consona, lunghe e farraginose procedure burocratiche che scoraggerebbero anche i vaccinati a uscire di casa. Immaginiamoci le code. Qualsiasi decisione verrà presa ci adegueremo, come d’altronde abbiamo sempre fatto. Ma ci auguriamo che non si scelgano nuovamente vie facili, penalizzando chi fin qui ha pagato un prezzo enorme, dal punto di vista sociale, nella lotta al Covid“.

Gabriella De Rosa

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