Il governo tra oggi e domani cercherà di trovare una mediazione sul Green Pass in grado di conciliare le posizioni delle diverse forze politiche, dal Pd alla Lega. Il Certificato verde potrebbe diventare necessario per accedere a accedere a discoteche, stadi, piscine, palestre, concerti, viaggi in treno o aereo, e forse ristoranti al chiuso. Ma soprattutto in merito all’ultimo punto, gli schieramenti politici sono diversi.
Sul Green Pass sembra riproporsi l’antica scissione ormai nota tra rigoristi e aperturisti, una faglia all’interno della maggioranza che si ripropone anche all’interno dell’esecutivo Draghi, e che ricalca una scissione ancora più antica tra centrodestra e centrosinistra. Anche questa volta, però, sembrano esserci margini di mediazione. Soprattutto questa volta, questa restrizione alle libertà personali dovrebbe consentire, di riflesso, di evitare o ritardare il più possibile altre chiusure. Detto in maniera più semplice: estendere l’obbligatorietà del Green Pass consente di abbassare il rischio contagio nei luoghi aperti al pubblico, e di conseguenza consente di tenerli aperti. Su questo punto potrebbero incontrarsi, e di fatto si incontreranno, le posizioni delle diverse forze politiche. Il punto è capire come applicare la misura e qual è la lista dei luoghi da sottoporre all’obbligo. Bar e ristoranti rientreranno nei luoghi soggetti a restrizione?
A schierarsi nettamente per il sì all’estensione dell’obbligo di Green Pass sono sicuramente Pd e Italia viva, seppur con sfumature diverse. Sulla questione, infatti, sia Letta che Renzi si dicono a favore di misure che incrementino il numero di vaccinati, ma se uno punta sull’obbligatorietà del vaccino, l’altro punta sugli incentivi. Letta sui vaccini andrebbe anche oltre il Green Pass: “Sono tra i favorevoli all’obbligo vaccinale. Non è una cosa che non esiste, ci sono già degli obblighi vaccinali. Non stiamo inventando una cosa nuova. Dopo quello che è avvenuto in questo anno e mezzo, mi chiedo cos’altro dobbiamo aspettare”. Più morbido invece Matteo Renzi, che si è già detto “favorevole al Green Pass, anche per i trasporti. Se dobbiamo tornare in ‘zona rossa’, ci vada chi non è vaccinato. E’ l’unica strada per evitare l’obbligatorietà del vaccino“. Il leader di Italia viva, intervistato da Enrico Mentana, nel corso della presentazione del suo libro ‘Controcorrente’ a Roma, ha poi specificato la sua posizione: “Sono per il Green pass, anche per i ristoranti. Per me il vaccino deve essere obbligatorio per due categorie, gli insegnanti e gli operatori sanitari“.
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Sulla questione il leader della Lega Matteo Salvini continua a prender tempo, rinnovando di volta in volta il suo no velato e rimettendo addirittura in discussione l’esigenza di una campagna vaccinale estesa a chiunque: “Mi sembra giusto mettere in sicurezza genitori e nonni, mi sembra demenziale minacciare, obbligare, costringere e multare i 15enni e i 18enni. Chi parla di Green Pass già per quest’estate per i nostri figli fa un danno enorme a loro e al sistema Italia, perché nessun ventenne avrà la seconda dose ben che vada prima dell’autunno“. In questo caso sembra riproporsi l’asse Lega-FdI, e a confermarlo sono le parole di Giorgia Meloni, che sostiene che “immaginare di applicare in Italia un Green Pass come quello immaginato da Macron sarebbe un disastro per l’economia. Spero che il governo non faccia questa scelta folle. Il vaccino? Certo che lo farò. Stiamo affrontando su un piano ideologico un tema che ideologico non è. L’unico modo che abbiamo per favorire la campagna vaccinale è combattere l’assenza di trasparenza e confusione. Se alla confusione aggiungessimo gli obblighi non aiuteremmo la campagna vaccinale“.
Sulla questione si sarebbe esposta anche la terza alleata di centrodestra, Forza Italia, molto più aperta all’introduzione dell’obbligatorietà del Green Pass, almeno per alcuni luoghi aperti al pubblico. A ribadirlo anche le parole del coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani che, ospite di ‘Quarta Repubblica’ su Rete4, avrebbe precisato: “Sono assolutamente d’accordo sull’utilizzo del Green pass, che non è l’obbligo di vaccinarsi, va usato molto e soprattutto va vaccinato il maggior numero possibile di italiani per scongiurare nuove chiusure“. Tajani lo esclude per entrare nei bar, mentre “va usato per eventi dove ci sono molte persone come partite, teatri, cinema cerimonie. Se un ristorante ha 10 posti a sedere, no“. Poi avrebbe concluso: “Va fatto un check a fine estate per vedere se è sufficiente“.
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Dopo aver richiesto di riservare la norma a luoghi a grande rischio affollamento, e di risparmiare bar e ristoranti dall’obbligo di Green Pass, dopo aver richiesto tamponi gratis soprattutto per le persone fragili non vaccinabili come prerequisito per l’introduzione del Certificato, ora tornano sul tema i deputati e le deputate del Movimento Cinque Stelle della commissione Affari Sociali, stando a quanto riportato da Sky Tg 24: “I dati sull’efficacia delle vaccinazioni nel prevenire le infezioni e le forme gravi di Covid 19 indicano che bisogna dedicare tutti gli sforzi nell’arrivare prioritariamente agli oltre due milioni di over 60 ancora non immunizzati. Il Green pass esteso può essere la soluzione per affrontare un aumento di contagi ed evitare una nuova stagione di restrizioni e chiusure che, purtroppo, si sta già affacciando in altri Paesi europei“. Sarà tuttavia necessario attendere per comprendere fino a che punto il M5s voglia allinearsi alle posizioni di Pd e Italia viva.
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