Il tema del ritorno a scuola in presenza a settembre è centrale nel dibattito politico, e ora emerge la possibilità dell’obbligo vaccinale.
È necessario imporre l’obbligo vaccinale per far rientrare gli studenti a scuola in presenza da settembre? Se lo sta chiedendo il governo, a partire dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, e il dibattito sta creando non poche discussioni. Se, infatti, da un parte ci sono enti scientifici – ma anche alcuni esponenti politici -, come l’Istituto Veronesi, che punterebbero tutto sull’obbligo vaccinale, dall’altra c’è una parte di politica, come la Lega, che non è d’accordo.
L’obbligo vaccinale è stato proposto in primis da Stefano Bonaccini, in quota Partito democratico, presidente dell’Emilia Romagna. “Non so se si riesce ad estendere l’obbligo vaccinale a tutto il paese. Certo per il personale sanitario e quello scolastico io lo metterei, perché ne abbiamo bisogno su alcune professioni in particolare”, ha detto il governatore ospite di Radio 24. In ogni caso, ha proseguito, “penso che bisognerebbe fare una discussione anche su quello”. Insomma, varrebbe la pena prendere almeno in considerazione l’idea. Anche perché il timore di Bonaccini è che quest’anno ci sia un’ondata estiva. “Se mi preoccupa un’ondata estiva? Deve preoccupare chiunque abbia delle responsabilità e un po’ di senno. Vediamo cosa succede in Gran Bretagna e altri paesi”, ha infatti detto il presidente dell’Emilia Romagna, che ha concluso sottolineando: bisogna “vaccinare più persone possibili, questa è la vera sfida”.
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Anche secondo Laura Scalfi, direttrice generale dell’Istituto ‘G. Veronesi’ e del liceo ‘Steam International’, bisognerebbe imporre l’obbligo vaccinale nelle scuole. “È fondamentale che l’obbligo vaccinale a questo punto investa anche le scuole, sia per gli insegnanti che per tutti gli operatori scolastici. Non si può sacrificare il diritto all’istruzione e alla salute per chi non crede nei vaccini. Chiudere le scuole vuol dire togliere a molti ragazzi la socialità e dopo mesi di chiusura ora iniziamo a vederne gli effetti. Anche in Trentino i casi di autolesionismo, di problemi alimentari e disagi psicologici sono aumentati drammaticamente, e quello che è emerso finora è solo la punta dell’iceberg. È una questione che va affrontata al più presto, altrimenti rischiamo di perdere una generazione“, ha detto in un’intervista rilasciata al quotidiano locale ‘Il DolomitI’.
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Chi, invece, è categoricamente contrario all’obbligo vaccinale nelle scuole è Matteo Salvini, leader della Lega. Lo ha messo in chiaro, ancora una volta, a Siena, a margine di un comizio a sostegno di Tommaso Marrocchesi Marzi, candidato per il centrodestra alle elezioni suppletive per il collegio Toscana 12. “Parlare di obbligo vaccinale per studenti di 13 o 14 anni o per gli insegnanti non fa parte del mio modo di pensare un paese libero dove la gente deve fare le cose perché ci crede“, ha detto il numero uno del Carroccio. E ha aggiunto: “Sopra i 60 anni è fondamentale vaccinarsi per salvarsi la vita, l’obbligo vaccinale per i ragazzi non ha nessun fondamento scientifico e ognuno deve essere libero di scegliere”. Ha concluso infine: “Bisognerà tornare a scuola in presenza con tutti i criteri di sicurezza possibile ma senza terrore“.
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