Le parole del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in merito a eventuali chiusure
In un colloquio col Corriere della Sera, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, parla di vaccini ed eventuali chiusura dicendo la sua in merito. «Se torniamo a chiudere come se il vaccino non esistesse, in tanti si convinceranno che il vaccino è inutile. Benvenga, se permetterà di riaprire gli stadi, le discoteche e i grandi eventi. Sono in arrivo i parametri definitivi per l’assegnazione dei colori alle Regioni. Il nostro documento è quasi pronto. I vaccini stanno funzionando molto bene contro la malattia grave e la media nazionale dei ricoveri è al 2%. In Friuli-Venezia Giulia abbiamo il dato più basso: nove pazienti nei reparti Covid e zero in terapia intensiva».
Riguardo il tema vaccini e No vax, «non esiste una formula magica, c’è una campagna del governo e ci sono campagne mirate delle Regioni per raggiungere i soggetti a rischio. Noi stiamo inviando lettere agli over 60 che ancora non hanno aderito alla campagna vaccinale, spiegando perché è necessaria. Chi è contrario in assoluto difficilmente si lascerà convincere, ma c’è una fascia di indecisi ancora troppo condizionata dalle fake news: qualcuno è venuto perfino a dirmi che bisogna isolare per qualche giorno i vaccinati perché sono portatori del virus. Occorre contrapporre la verità alle bugie».
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In merito alla questione green pass, Fedriga ha detto che «serve equilibrio. Concordo con Salvini, il certificato non può essere richiesto anche per andare in bagno. Se l’aumento dei contagi è contenuto e le strutture ospedaliere tengono, può servire però alla ripresa dell’attività di discoteche, stadi, organizzazioni di grandi eventi. E se la curva dei ricoveri salisse ancora, in quel caso, invece di chiusure generalizzate, potremmo decidere di aprire tutte le attività solo ai vaccinati. Ma spero non accada: sarebbe ingiusto far soffrire comparti già penalizzati».
Infine, sull’obbligo del tampone per i turisti che giungono in Italia, Fedriga si è detto favorevole:«controllare gli ingressi dai Paesi ad alto rischio è utile per tutti, anche per gli stessi turisti, che si sentono rassicurati dalle misure sanitarie. È una tutela reciproca».
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