Il bisogno di Dio non verrà meno una volta incontrato: potrà capitare anzi che avremo sempre più desiderio del suo amore.
Ecco, Dio é il mio aiuto,
il Signore sostiene la mia vita.
A te con gioia offrirò sacrifici
e loderò il tuo nome, o Signore, perché tu sei buono. (Cf. Sal 53,6-8)
Radunerò il resto delle mie pecore, costituirò sopra di esse pastori.
Dal libro del profeta Geremìa
Ger 23,1-6
Dice il Signore:
«Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Oracolo del Signore.
Perciò dice il Signore, Dio d’Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore.
Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore.
Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –
nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto,
che regnerà da vero re e sarà saggio
ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
Nei suoi giorni Giuda sarà salvato
e Israele vivrà tranquillo,
e lo chiameranno con questo nome:
Signore-nostra-giustizia».
Parola di Dio.
R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia. R.
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza. R.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. R.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. R.
Egli è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 2,13-18
Fratelli, ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo.
Egli infatti è la nostra pace,
colui che di due ha fatto una cosa sola,
abbattendo il muro di separazione che li divideva,
cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne.
Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
eliminando in se stesso l’inimicizia.
Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani,
e pace a coloro che erano vicini.
Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito.
Parola di Dio.
Erano come pecore che non hanno pastore.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,30-34
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore.
Gesù vede una grande folla accorsa verso di lui, nel bisogno di qualcuno, di “qualcosa” che non trova, o che il mondo non sa dare. È capitato anche a noi di provare questo tipo di mancanza? Se sì, quando?
Quando si viene a contatto con Gesù non ci si può non mettere proprio di fronte a ciò che ci manca: Gesù è chi slatentizza il nostro bisogno di eternità, di infinito, di Dio, che lui è venuto a colmare.
Gesù è colui che, una volta incontrato, ci farà capire che Dio solo può riempire quella mancanza. Non necessariamente questo bisogno verrà meno: anzi, potrà capitare che la sete di Dio aumenterà, e avremo sempre più bisogno di correre verso di lui, proprio come quelle folle, di stargli vicino, di sfamarci e dissetarci alla mensa del suo amore.
Lui sarà lì, instancabile, a farsi trovare.
Il commento al Vangelo di ieri:
Gesù è venuto a servire | Il Vangelo di oggi Sabato 17 Luglio 2021
In questo Vangelo, in particolare, Gesù è con i suoi apostoli, e insieme incontrano chi va verso di lui: fondamentale è il paradigma dell’incontro. Gesù si fa incontrare attraverso il nostro prossimo, e attraverso i suoi apostoli, rappresentati oggi dalla Chiesa, dove Gesù è presente. Gesù è nel Santissimo Sacramento, nel Confessore che assolve dai peccati, nel segreto di chi prega col cuore rivolto a lui, in ogni atto di vera carità.
Gesù è in quei gesti e in quelle parole che riceviamo e che facciamo, che hanno il potere di salvarci. Da cosa? Da noi stessi, da quell’io che ci impoverisce perché diventa l’unica cosa che ci sembra di avere o che conti davvero; da quel male che, nelle intercapedini del nostro egoismo incapace di crescere, di amare, di donarsi, si insinua in maniera impercettibile.
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