Il governo lavora a un accordo per varare il decreto sull’estensione dell’obbligatorietà del Green Pass: durante la cabina di regia del 20 luglio saranno discussi gli ultimi dettagli, ma al momento la lista dei luoghi aperti al pubblico da inserire nel provvedimento sembra già pronta, e comprenderebbe anche discoteche e ristoranti al chiuso.
Il governo lavora a un primo accordo sull’estensione del Green Pass, il Certificato verde che già in Francia è diventato indispensabile per l’accesso a diversi locali aperti al pubblico. Dopo una serie di dichiarazioni e tensioni contrastanti, in Italia la lista dei luoghi dove si potrà accedere solo con la certificazione dovrebbe essere già pronta, e dovrebbe comprendere anche discoteche e ristoranti al chiuso. La misura raggiungerà una forma più completa durante la cabina di regia del 20 luglio, in cui saranno discussi gli ultimi dettagli che poi porteranno – probabilmente – a un’entrata in vigore del decreto il 26 luglio. Lo scopo del governo è dichiarato: far restare l’Italia in zona bianca almeno fino a Ferragosto, anche attraverso una revisione dei parametri di attribuzione delle zone di rischio. Per far questo, però, è necessaria una stretta che sia in grado di sfruttare al meglio il nuovo alleato in campo (il vaccino e il Certificato verde), chiudendo il meno possibile.
E il governo dovrà farlo al più presto, soprattutto in virtù del nuovo aumento dei contagi, che Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente dell’Istituto superiore di sanità, commenta in questo modo: “Credo che vadano fatte scelte per contrastare la ripresa della circolazione virale. Dare accesso a determinate attività a chi è stato vaccinato, o comunque ha il certificato verde, è una strategia inevitabile. A titolo personale, dico che va considerato seriamente anche il Green Pass per mangiare al chiuso nei ristoranti. Peraltro, chi esita a tornare nei ristoranti credo che lo farebbe con più tranquillità sapendo che vi hanno accesso persone con il certificato“, ribadisce in un’intervista a la Repubblica. “L’esperienza di Paesi dove la variante Delta ha preso a diffondersi un mese prima dell’Italia ci indica che il Covid potrebbe essere declassato a un’influenza con un semplice gesto se tutta la popolazione si sbrigasse a vaccinarsi il rischio di piangere altri morti diventerebbe insignificante”, avrebbe spiegato invece l’immunologo Sergio Abrignani in un’intervista al Corriere.
L’esecutivo sembra voler seguire in questo caso il parere degli esperti, con lo scopo di sfruttare bene un nuovo strumento in grado, potenzialmente, di tenere aperti i locali senza ricorrere ad ulteriori chiusure: il certificato sarà rilasciato a chi ha effettuato la doppia dose, è guarito o ha un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Consentendo l’accesso solo a persone in possesso del Certificato, si cercherà allora sia di incentivare la vaccinazione sia di abbattere il rischio contagio all’interno dei locali al chiuso. Quali? Il Green Pass sarà necessario, stando a quanto emerso fino ad ora, per prendere mezzi di trasporto a lunga percorrenza (treni, navi e aerei). Al momento il Green Pass non sembra necessario per mezzi pubblici di trasporto locale, come autobus e metropolitane, ma non è escluso che possa essere esteso anche a questi ultimi in caso di aumento eccessivo dei contagi a settembre. Coinvolti dall’estensione del Green Pass, anche tutti i luoghi aperti al pubblico a rischio assembramento, come stadi, palestre, centri sportivi, concerti, eventi, convegni, spettacoli, feste e banchetti.
Il nodo ristoranti è invece quello più difficile da districare, ma l’ipotesi di un accesso alle attività attraverso il Green Pass sembra un’ipotesi concreta al vaglio del governo. Per quanto riguarda le discoteche, il Cts ha già specificato: si possono riaprire ma solo attraverso l’estensione dell’obbligatorietà del Certificato verde. Un consiglio che i partiti di maggioranza potrebbero seguire, programmando la data di riapertura delle discoteche dopo l’applicazione del decreto. Ulteriori dettagli arriveranno, ad ogni modo, dopo la cabina di regia, a seguito della quale sarà necessario solidificare l’accordo tra forze di maggioranza diversissime, che in un primo momento hanno visto Lega e M5s schierati in una posizione di forte scetticismo sull’uso del Green Pass nei ristoranti.
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