Il profeta Isaia aveva parlato di lui, dicendo che lui sarebbe stato il “servo” di Dio. Gesù è infatti venuto a servire.
Nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. (Cf. Sal 16,15)
Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dalla terra d’Egitto.
Dal libro dell’Èsodo
Es 12,37-42
In quei giorni, gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini adulti, senza contare i bambini. Inoltre una grande massa di gente promiscua partì con loro e greggi e armenti in mandrie molto grandi.
Fecero cuocere la pasta che avevano portato dall’Egitto in forma di focacce àzzime, perché non era lievitata: infatti erano stati scacciati dall’Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano procurati provviste per il viaggio.
La permanenza degli Israeliti in Egitto fu di quattrocentotrent’anni. Al termine dei quattrocentotrent’anni, proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dalla terra d’Egitto.
Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dalla terra d’Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione.
Parola di Dio.
R. Il suo amore è per sempre.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
nella nostra umiliazione si è ricordato di noi,
ci ha liberati dai nostri avversari. R.
Colpì l’Egitto nei suoi primogeniti,
da quella terra fece uscire Israele,
con mano potente e braccio teso. R.
Divise il Mar Rosso in due parti,
in mezzo fece passare Israele,
vi travolse il faraone e il suo esercito. R.
Impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,14-21
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».
Parola del Signore.
Gesù è troppo scomodo ai poteri forti di allora, che vogliono liberarsi di lui, nonostante sia venuto a portare guarigione e salvezza. Il profeta Isaia aveva parlato di lui, dicendo che lui sarebbe stato il “servo” di Dio. Gesù è infatti venuto a servire. Pur essendo figlio di Dio, Gesù, il messia profetizzato, ha un aspetto sommesso: non si impone, non usa violenza nel suo predicare, ma piuttosto si lascia “annientare” da quegli uomini che tanto ha amato.
Il commento al Vangelo di ieri
Gesù non è venuto per giudicare o condannare, non è venuto per spezzare “una canna già incrinata”, un cuore afflitto, né per spegnere “una fiamma smorta”, un cuore tiepido e insoddisfatto, ma piuttosto per portare a tutti la speranza di essere salvati dalle nostre infermità e dalle nostre angosce.
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