Una baby gang composta da una trentina di giovanissimi è stata sgominata dalla Polizia di Roma. I membri da mesi terrorizzavano il quartiere Marconi con violenze, aggressioni e rapine. Una delle vittime era stata picchiata poiché indossava una borsa arcobaleno, simbolo del movimento Lgbt. In quattordici sono stati denunciati, mentre si sta ancora tentando di individuare gli altri componenti del gruppo.
Il quartiere Marconi di Roma per mesi ha vissuto nel terrore a causa di una baby gang. Il gruppo, composto da oltre una trentina di ragazzini tra i 14 e i 19 anni, si faceva chiamare “Anundo gang’s”. Le persone finite nel mirino di quest’ultimo sono sulla carta cinque, ma potrebbero essere state molte di più. Rapine, aggressioni e violenze. Questi gli atti vili perpetrati ai danni dei più deboli. I Carabinieri del commissariato San Paolo e della Sezione Volanti hanno individuato, grazie alle testimonianze e ai riconoscimenti delle vittime, quattordici colpevoli, che sono stati denunciati. L’obiettivo delle autorità locali adesso è quello di risalire alle identità degli altri membri della banda.
La “Anundo gang’s”, che si serviva di una omonima chat su Whatsapp per organizzare le proprie attività, è stata denunciata per cinque episodi. Il più noto è l’aggressione a tre ragazzine romane. Le vittime erano state accerchiate e derise poiché una di loro aveva con sé una borsa con i colori arcobaleno, simbolo del movimento Lgbt. Per la paura non avevano più frequentato il quartiere Marconi. Ma non è tutto. Anche un altro ragazzo, per motivi ignoti, era stato attirato in un parco pubblico e selvaggiamente picchiato dal gruppo. Lo stesso era accaduto ad un giovane di origini indiane, “colpevole” di essersi seduto su una panchina nel territorio della banda. Infine, tra i capi d’accusa anche una rapina ai danni di una attività. I malviventi avevano minacciato il titolare e un dipendente e si erano fatti consegnare 2.500 euro in contanti dopo avere danneggiato articoli in esposizione per la vendita.
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Quattordici membri della baby gang sono stati nelle scorse ore identificati e denunciati. Le testimonianze delle vittime ed il conseguente riconoscimento fotografico sono state provvidenziali per rintracciare i colpevoli. Per loro il Questore di Roma valuterà l’adozione del D.A.C.U.R., ovvero il divieto d’accesso alle aree urbane. Adesso, tuttavia, le indagini dei Carabinieri del commissariato San Paolo stanno andando avanti al fine di individuare anche gli altri componenti del gruppo.
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