Omicidio Cerciello Rega: “Imputati con indubbia capacità criminale, nessun pentimento”

Omicidio Cerciello Rega, le motivazioni dei giudici a seguito della condanna all’ergastolo: “Allarmante la personalità imputati”. “Da Elder e Natale indubbia capacità criminale e nessun pentimento”.

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omicidio Cerciello Rega, “imputati con indubbia capacità criminale” – meteoweek.com

Per i giudici della prima corte d’Assise di Roma, “è indubbia” e “allarmante la personalità”, oltre che la “capacità criminale degli imputati”. Nelle motivazioni della sentenza di condanna all’ergastolo per Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth, a seguito dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, si legge come non vi sia alcun pentimento da parte dei due giovani. Tanto che i giudici hanno aggiunto come i due abbiano “agito all’interno di un programma condiviso”.

“Indubbia la capacità criminale di entrambi”

“Allarmante la personalità degli imputati nonostante la loro giovane età: la sconcertante perpetrazione di gravi reati posti in essere in un’inquietante escalation di illegalità, l’adesione a modelli comportamentali devianti, l’esaltazione delle droghe e l’ostentazione di armi e denaro quali simboli di affermazione documentati dalle immagini rinvenute sui loro telefonini, evidenziano la indubbia capacità criminale di entrambi”. Questo è quanto si legge nelle motiviazioni dei giudici della prima Corte d’Assise di Roma, presieduta da Marina Finiti, per ciò che concerne la sentenza con cui il 5 maggio scorso sono stati condannati all’ergastolo i due americani Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth.

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Secondo le motivazioni dei giudici, “a fronte di una vicenda così drammatica emerge la frustrazione di due ragazzi entrambi di famiglie benestanti, che si trovano in Italia, in vacanza e quella sera cercavano lo ‘sballo’ a Trastevere, volevano assumere alcol e cocaina, ricevuta la sola da Brugiatelli e da Pompei pianificano la richiesta estorsiva non già perché’ la somma loro sottratta sia importante, tutti e due ammettono che 80 euro non era un importo rilevante per loro, ma la frode subita suscita in loro rabbia, voglia di rivalsa, devono dimostrare a loro stessi che nessuno può raggirarli così facilmente”,

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Per i giudici, “entrambi al processo continuano a manifestare sostanziale distacco dalle vicende di quella notte e dal loro tragico epilogo, mai manifestano segni concreti di ravvedimento, nessuna rielaborazione in chiave critica di quelle condotte, al contrario fanno di tutto per diminuire le loro obiettive responsabilità”. Inoltre, sempre all’interno delle motivazioni che hanno portato alla condanna all’ergastolo, emerge come “l’atteggiamento degli imputati è sempre volto a sminuire le loro responsabilità. Nessun atteggiamento convinto e convincente di rielaborazione critica di quanto commesso, nessun pentimento. A fronte di tali risultanze non si ravvisano elementi positivamente apprezzabili per riconoscere le circostanze attenuanti generiche”.

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