Nuovo ed ennesimo rinnovo per Patrick Zaki, altri 45 giorni per lo studente egiziano dell’Università Alma Mater di Bologna arrestato nel febbraio dell’anno scorso per propaganda sovversiva su internet.
Questo quanto riferito all’ANSA da Lobna Darwish, una rappresentante dell’Ong “Eipr” (“l’Iniziativa egiziana per i diritti personali”) che ha annunciato l’esito di un’udienza svoltasi l’altro ieri e resa nota oggi.
“Purtroppo la custodia cautelare è stata rinnovata per ulteriori 45 giorni”, ha scritto in un messaggio Darwish, appartenente all’ong per la quale Zaki era ricercatore in studi di genere, senza aggiungere altri dettagli. Lunedì si era tenuta una sessione di udienze tra cui quella dello studente egiziano e la decisione dei giudici circa un rinnovo o meno della carcerazione, come di consueto, non era stata annunciata. L’attesa si era concentrata dapprima su ieri, ossia il giorno dopo dell’udienza quando di norma una sua legale, Hoda Nasrallah, si reca in Procura per ricevere una notifica del pronunciamento, poi non pubblicata. Fonti egiziane informate avevano precisato che si era trattato di uno slittamento non della decisione ma solo del suo annuncio per una questione tecnico-burocratica (l’assenza di un funzionario). La precedente udienza che aveva rinnovato la custodia cautelare per il ricercatore e attivista per i diritti civili si era svolta il primo giugno. Il 30enne era stato arrestato in circostanze controverse il 7 febbraio dell’anno scorso e, secondo Amnesty, rischia fino a 25 anni di carcere. La custodia cautelare in Egitto può durare due anni. Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake ma che hanno configurato fra l’altro la “diffusione di notizie false, l’incitamento alla protesta e l’istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”.
Amnesty International Italia
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“Mi chiedo se anche dopo il secondo voto del parlamento in favore di Patrick Zaki il Governo italiano continuerà a invitare alla cautela e al silenzio, oppure prenderà qualche iniziativa. Ad esempio, convocando l’ambasciatore d’Egitto in Italia per esprimere il proprio scontento”. Lo ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, dopo la proroga di 45 giorni di carcere. “Ci sono volute 48 ore per conoscere un esito che purtroppo molti davamo per scontato, una sentenza ancora una volta crudele, che farà aumentare fino a oltre un anno e mezzo la detenzione senza processo e senza possibilità di difendersi”.
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“Non abbandoniamo Patrick”
“Un appello che sento di dover fare, visto che Patrick resterà probabilmente per tutto agosto in carcere, è di non abbandonarlo. Un appello che faccio alle forze politiche, al mondo dell’informazione”. Ha aggiunto il portavoce di Amnesty International Italia. “Stiamo vicini a Patrick, non dimentichiamolo perché ha bisogno del sostegno di tutte e di tutti noi. Ogni giorno che passa in questa condizione crudele è un giorno di enorme dolore per lui e per le persone a lui care”.