Il responsabile per l’Europa comunicazione di Gsk, Massimiliano Di Domenico, dice la sua sulla campagna vaccinale
«I vaccini sono una parte importantissima ma soltanto una parte della soluzione», ha detto Massimiliano Di Domenico, responsabile per l’Europa comunicazione e accesso ai farmaci di Gsk, azienda che si occupa di sviluppare uno degli anticorpi monoclonali su indicazione della Commissione europea: Sotrovimab.
«È importante cercare di mettere a disposizione tutte le armi possibili per combattere questa pandemia. E ci sono degli strumenti addizionali che stanno dando dei risultati estremamente incoraggianti. In particolare gli anticorpi monoclonali chiamiamoli di seconda generazione, che stanno dimostrando non solo un’efficacia importantissima, ma anche, in alcuni casi, di avere un’ottima resistenza anche per tutte le variazioni del virus che oggi stanno iniziando a palesarsi in alcune parti del mondo», ha aggiunto.
«La Commissione europea», spiega Di Domenico, «ha formalizzato l’intenzione di utilizzare cinque nuovi farmaci di particolare importanza per contribuire alla gestione di questa pandemia e per supportare quanto è stato fatto finora grazie ai vaccini. Fra questi c’è anche l’anticorpo monoclonale sviluppato da Gsk in collaborazione Vir Biotechnology che è particolarmente efficace. Tutti gli studi condotti hanno dimostrato un’efficacia pari all’85% di riduzione di ospedalizzazione e rischio di morte per tutti coloro che hanno utilizzato questo anticorpo monoclonale. È proprio notizia di questi giorni che ad Abu Dhabi, dove questo anticorpo monoclonale è già utilizzato, il 97,3% dei pazienti ha avuto un miglioramento sostanziale entro 7 giorni dall’utilizzo. Sotrovimab è prodotto in Italia in un sito Gsk che si trova a Parma e che è un vero e proprio centro di eccellenza a livello mondiale. E verrà esportato da Parma in tutto il mondo», ha detto.
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«Adesso che l’Unione Europea si è formalmente pronunciata nei confronti di sotrovimab», continua il responsabile Gsk, «gli Stati membri possono muoversi direttamente approvando a livello locale l’utilizzo in uso di emergenza e quindi procedendo ad acquistare l’anticorpo monoclonale e renderlo disponibile nel proprio Paese. Oppure possono seguire la Commissione Europea e aderire a quel processo che si chiama joint procurement agreement, grazie al quale la Commissione negozia per conto di tutti gli Stati membri che vogliano far parte dell’accordo».
«In ogni caso, la priorità dovrebbe essere data dal timing. Penso sia di fondamentale importanza che tutti gli Stati membri in Europa e, da italiano, mi permetto di dire che l’Italia in particolare, si muovano al più presto possibile. Uno degli apprendimenti importantissimi di questa pandemia è l’importanza della pianificazione, per far sì che non ci si trovi in futuro a dover gestire delle situazioni in piena crisi», chiosa Di Domenico.
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