Il virologo:«Saliranno a questo ritmo ancora per un mese e poi tutto dipenderà da quanto terrà la barriera dei vaccinati con due dosi e dei guariti»
In un’intervista rilasciata a La Stampa, il virologo Andrea Crisanti fa il punto sull’andamento dei contagi. «Saliranno a questo ritmo ancora per un mese e poi tutto dipenderà da quanto terrà la barriera dei vaccinati con due dosi e dei guariti», è la sua previsione.
Secondo il professore, i festeggiamenti di domenica sera facilitano la trasmissione del virus, «ma soprattutto in Inghilterra dove il contagio supera i 30 mila casi al giorno. Una situazione che rischia di facilitare nuove varianti più resistenti ai vaccini. In Italia per ora il contagio resta sotto i mille casi giornalieri ed è difficile rimanere infettati. Certo gli assembramenti aiutano sempre il virus».
Il virologo commenta anche l’abbraccio tra Vialli e Mancini, ora permesso a tutti gli italiani:«Non voglio fare polemica, ma le persone fanno quello che gli è permesso. È chi prende le decisioni e chi fa i controlli a dover essere prudente. In questi giorni i ricoveri sono leggermente aumentati, ma anche guardando all’esperienza inglese si può confermare questo rapporto inverso. Però non si può far finta che la variante Delta non sia un rischio per un Paese come l’Italia che ha protetto con due dosi meno della metà della popolazione.
Se i dati israeliani sulla minore efficacia dei vaccini sono corretti non arriveremo all’immunità di gregge. Questo significa dover vaccinare tutti e preparare una terza dose aggiornata su cui la comunità scientifica è bene che inizi a discutere. È vero che la tecnologia sta dando i migliori risultati, ma c’è la possibilità che non sia adatta per ulteriori somministrazioni a causa di alcuni effetti collaterali infiammatori. Israele sta procedendo a una prova sul campo e vedremo i dati».
Leggi anche:—>Iraq, incendio ospedale Covid a Nassiriya: bilancio sale a 52 decessi
Per quanto concerne infine AstraZeneca e J&J che hanno bloccato le consegne perché si utilizzano solo Pfizer e Moderna, il virologo commenta che «all’inizio avere più vaccini è stato utile, ma ora è una complicazione. Meglio fare dei test per capire quale sia il migliore per la terza dose e andare avanti con uno. Anche il Green pass è stato travolto dalla variante Delta e ogni Paese corre ai ripari: il sintomo di una politica sanitaria europea inesistente e su cui bisognerebbe riflettere. Al di là del certificato sarebbe importante non poter viaggiare senza due dosi o un tampone molecolare recente e in ogni caso cinque giorni di quarantena. E a parte quest’ultima vorrei le stesse garanzie al ristorante e in discoteca».