Per il governatore il parametro delle chiusure devono essere le ospedalizzazioni. Ma avverte prudenza: “Il virus viaggia coi giovani”
Mentre la Francia di fatto impone l’obbligo vaccinale, in Italia il presidente della regione Veneto Luca Zaia chiede meno restrizioni nel nostro Paese. “No a nuove restrizioni con pochi ricoveri” afferma Zaia commentando l’ipotesi di un cambio di fascia di rischio delle regioni in caso di un aumento dei casi positivi al Covid.
Nel corso del punto stampa, il governatore spiega come i contagi sia nuovamente in aumento ma per gli asintomatici, motivo per cui ritiene inutili nuove chiusure: “Di fronte ad un aumento del numero di casi asintomatici che è il fenomeno di questi giorni non possiamo pensare a misure di sanità pubblica come quando le strutture ospedaliere erano al collasso. Oggi in Veneto abbiamo solo 249 ricoveri di malati Covif di cui 16 in terapia intensiva” afferma.
“Questa nuova fase del virus va interpretata, abbiamo una grande mole di asintomatici, a noi interessa l’ospedalizzazione che è il vero parametro della situazione – riprende Zaia -. Non pensiamo che possano oggi scattare misure di sanità pubblica che prevedano restrizioni, ovvio che questa è materia di scienziati, ma è indubbio che la situazione è cambiata ulteriormente, basti pensare che in Inghilterra ci sono 30 mila ricoveri al giorno. Oggi però ci si infetta facilmente ma si va meno in ospedale“, ha spiegato. E Zaia ha quindi ammonito: “Rischiamo di chiudere un Paese per una mole paurosa di asintomatici.. .con un po’ di prudenza ne veniamo fuori“.
LEGGI ANCHE: Decreto Sostegni bis, il governo ha posto la fiducia alla Camera
Quindi Zaia ha spiegato che “Oggi l’ospite ideale del virus va dai 15 ai 24 anni, anche questo è un dato da tenere in conto, e questi giovani rischiano di diventare vettori importanti per adulti e anziani, e persone non vaccinate. Ma è una materia delicata perché la vaccinazione è su base volontaria, i minorenni sono anche sotto tutela dei genitori: e ogni famiglia deciderà come comportarsi e se vaccinare o meno i propri figli“. Il governatore quindi non dimentica che gli asintomatici non subiscono gravi conseguenze dal virus, ma sono veicolo per la sua diffusione. Occorre prudenza come ricorda lo stesso Zaia: “Questo non vuol dire però ‘liberi tutti’, serve prudenza“