Si teme per quello che potrebbe succedere una volta iniziato il nuovo anno scolastico a causa della variante Delta
Crescono i focolai di Covid nei centri estivi degli Stati Uniti. Dal Texas all’Illinois, dalla Florida al Missouri fino al Kansas, si stanno registrando parecchi casi che favoriscono poi l’espandersi delle infezioni nella comunità. La causa è identificata nella variante Delta, molto contagiosa, e il numero ancora troppo esiguo di vaccinati con doppia dose. Il timore è che quello che sta accadendo tra i più giovani possa essere un’anteprima di ciò che potrebbe verificarsi in autunno con l’avvio dell’anno scolastico.
Le epidemie dei campi estivi «potrebbero certamente essere un precursore» di quanto avverrà una volta che i ragazzi torneranno a scuola in autunno, come ha detto Michelle Prickett, specialista in pneumologia e terapia intensiva al Northwestern Memorial Hospital di Chicago. Tutto dipenderà dalle percentuali di vaccinazione e dalle varianti prevalenti, esortando a mantenere alta l’attenzione.
Intanto nei centri estivi, solo nell’area di Houston, le autorità sanitarie hanno comunicato che oltre 130 tra giovani e adulti sono positivi al Covid dopo aver frequentato un campus organizzato da una chiesa locale. Il pastore della Clear Creek Community Church di League City ha detto che l’aumento dei contagi è occorso in due ondate, prima al campo e poi quando le persone hanno fatto ritorno a casa, a fine giugno.
«In alcuni casi si sono ammalate intere famiglie», ha scritto il pastore sulla pagina Facebook della chiesa. In Illinois, 85 adolescenti e adulti sono positivi dopo aver frequentato un campus, sempre intorno a metà giugno. Persone che si trovavano al campus hanno poi partecipato a una conferenza, e trasmesso il virus a 11 persone. In Kansas, 50 persone hanno contratto il Covid nel focolaio che si è generato in un campo estivo della chiesa tenutosi il mese scorso nei pressi di Wichita.
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A maggio è giunto l’ok negli Usa per vaccinare i ragazzi dai 12 anni, ma in tanto sono attendisti. William Schaffner, specialista in malattie infettive alla Vanderbilt University, ha detto che i cluster nei campi estivi non lo stupiscono affatto e si è detto dubbioso sul fatto che alcune organizzazioni abbiano «pensato a tutte le precauzioni necessarie nel mezzo della pandemia».