La vittoria agli Europei ha portato gli italiani a mille forme di esultanza. Una vittoria sentita in modo ancor più prepotente, un po’ per via di questi ultimi terribili mesi drammatici a causa del Covid, un po’ per via della poca eleganza degli avversari inglesi, e della loro tifoseria non particolarmente sportiva.
Si potrebbe chiamare “after match special” la “pastasciutta di Bonucci”, in onore del difensore della nazionale che ieri sera, per zittire i tifosi inglesi dopo la vittoria dell’Italia agli Europei, ha detto “ne dovete mangiare ancora di pastasciutta!”. Un piatto ad hoc, “una bella idea” per ricordare la vittoria italiana agli Europei nel ristorante “Pasta Remoli Wembley Park” di Simone Remoli, fondatore di “Pasta Remoli Holding”. Il locale si trova proprio di fronte allo stadio di Wembley e all’Adnkronos Remoli racconta che molti dei cori dei tifosi inglesi erano rivolti proprio verso il suo ristorante.
“Ieri sera i tifosi inglesi hanno cantato per tutta la partita un inno imbecille, un inno volgare”, con riferimento ai tortellini, “era un coro iniziato fuori dallo stadio e diretto verso di noi, verso il nostro ristorante che sta proprio davanti alle scale dello stadio di Wembley. Un coro che è continuato dentro lo stadio e che è stato concluso da Bonucci”, ha raccontato Remoli. Che ha poi aggiunto: “Noi italiani ci siamo un po’ aiutati a distanza”.
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“Io sono romanista, quindi a livello agonistico con Bonucci siamo acerrimi nemici, ma ieri giocavano tutti per la mia squadra, la nostra nazionale, e la sua frase sulla pasta è stata perfetta”. Nel suo ristorante Remoli offre diversi tipi di pasta fresca che cuochi italiani producono tutti i giorni, da abbinare a diverse salse e formaggi. Ora resta solo da decidere la combinazione vincente, in onore degli Europei. “Perché la pasta è meglio del fish and chips. E anche dei tortellini”, ha scherzato – ma neanche tanto – Remoli. “Era una partita sentitissima, la sentivi sulla pelle. Vivendo qua da 15 anni so che se avessero vinto loro per noi italiani sarebbe stata una tragedia”, ha aggiunto Remoli, spiegando che “loro vivono il calcio in maniera totale” e per questo “ho deciso di chiudere le porte dei miei ristoranti nel pomeriggio prima della partita e con tutti i ragazzi siamo andati a vedere la finale davanti a un megaschermo”. Niente stadio, quindi, “perché temevano le conseguenze”.
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Alla fine, “non ho subito alcun danno al ristorante, ma avevo aumentato l’assicurazione sui vetri. La tensione era altissima”, ha spiegato, dicendo che “il council di Londra mi ha consigliato di chiudere verso le 16 del pomeriggio” e allo stesso tempo “mi ha garantito la polizia a protezione del locale” e così è stato. Perché “già verso le 16 del pomeriggio” prima del fischio di inizio, “abbiamo cominciato a sentire un po’ di tensione, il livello dell’alcol era iniziato a salire e i tifosi cominciavano a colpire sui vetri del locale”.
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