Il presidente Miguel Diaz-Canel risponde con un appello “a tutti i rivoluzionari e ai comunisti” affinché “scendano in strada”. Nell’isola le più grandi manifestazioni contro il regime da anni.
Un’esplosione del malcontento diffuso per le difficoltà economiche nel mezzo della pandemia di coronavirus. Al grido di “libertà” e “yes, we can”, di “Patria e vita” – titolo di una canzone contro il governo – e “Abbasso la dittatura!”. Sono migliaia le persone che protestano per quelle che vengono descritte come le manifestazioni più grandi degli ultimi decenni. In migliaia sono scesi in piazza da L’Avana a Santiago de Cuba.
Secondo testimoni la sicurezza ha usato i lacrimogeni per disperdere le folle e decine di persone sarebbero state fermate, altre sarebbero rimaste ferite in scontri tra la sicurezza e sostenitori del governo con i manifestanti scesi in piazza per protestare.”Siamo pronti a tutto – ha detto in un discorso alla nazione, durante il quale ha accusato gli Stati Uniti di aver fomentato la popolazione – Combatteremo per le strade”.La mobilitazione ha portato il presidente Miguel Díaz-Canel a fare appello ai “rivoluzionari” di Cuba a scendere in piazza.Ieri le proteste sarebbero cominciate a San Antonio de los Baños, poco lontano da L’Avana, per dilagare rapidamente con i dimostranti che hanno diffuso immagini delle manifestazioni su Facebook Live.
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Un’altra manifestazione è stata organizzata in segno di solidarietà con Cuba, alle prese con la peggior crisi economica e alimentare da decenni a questa parte e con una nuova ondata di contagi da Covid-19. Migliaia di persone, infatti, hanno preso parte ad una marcia di protesta contro il governo cubano a Miami, in Florida. L’isola è ancora alle prese con le sanzioni economiche imposte dall’amministrazione dell’ex presidente Usa Donald Trump.