Suicidio Orlando Merenda, si ipotizza pista prostituzione minorile

Suicidio Orlando Merenda, si ipotizza pista prostituzione minorile

Orlando Merenda-Meteoweek.com

Il 18enne si era buttato sotto a un treno nei pressi della stazione Lingotto. Si allontana dunque la pista omofobia-bullismo

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Orlando Merenda, 18enne torinese, non si sarebbe ucciso per via di azioni di bullismo e omofobia. Dopo aver parlato con amici e docenti, gli investigatori stanno ora vagliando la pista che il giovane possa essere finito in un giro di prostituzione e che abbia scelto di suicidarsi buttandosi sotto un treno per scappare dai suoi aguzzini.

Gli inquirenti stanno analizzando le conversazioni presenti nel cellulare del ragazzo. L’ipotesi è che possa essere finito in un brutto giro già da minorenne. Il padre di Orlando aveva raccontato a La Stampa di aver avuto un colloquio col figlio:«Mi aveva detto di aver paura di alcune persone. Era stato minacciato, ma non aveva voluto dirmi altro, forse per non farmi preoccupare. Gli avevo proposto di affrontarli insieme, ma lui minimizzava. Sembrava tranquillo». Stesse parole riferite dalla madre: «Mi diceva ‘sento una pressione sul petto’, ma non capivo se fosse psicologica o meno».

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Orlando Merenda si è suicidato il 20 giugno 2021, buttandosi sotto un treno tra Lingotto e Moncalieri (Torino). Il ragazzo aveva appena pranzato col padre e col fratello. Poco prima di uccidersi, aveva parlato al telefono con la madre, che viveva in Calabria, con cui avrebbe trascorso le vacanze.

Dopo aver scandagliato i profili social di Orlando, erano emersi messaggi omofobi anche dopo il suo decesso. Questi avevano fatto pensare agli investigatori che il ragazzo fosse vittima di bullismo, e che quell’odio online fosse alla base del suicidio di Orlando.