Ciro Grillo, l’audio con la verità di Silvia: “Perché mi comporto così? Per me il sesso è con chi amo”

Ciro Grillo, davanti al giudice ammessa documentazione con due importanti file audio: la verità di Silvia. “Perché mi comporto così? Per me il sesso è con chi amo”. Telefonata impugnata da entrambe le parti.

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caso Ciro Grillo, l’audio con la verità di Silvia (foto di archivio) – meteoweek.com

La prima udienza davanti al gup Tempio Pausania per Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, accusati di stupro di gruppo, è terminata con un rinvio, con date fissate per il prossimo 5 novembre e 12 novembre. Respinte le eccezioni dei difensori degli imputati, ammessa invece la documentazione prodotta dall’avvocatessa Giulia Bongiorno, che rappresenta la ragazza insieme al collega Vinicio Nardo. In particolare, si apprende, sarebbe inclusa una serie di “ulteriori approfondimenti dei file audio”, con la gup che ha chiesto alla parte offesa e alle difese di indicare “tra i file quali sarebbero quelli rilevanti per le singole parti”.

“Probabilmente li ho lasciati fare…”

Ciro Grillo, il figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, e i suoi tre amici (Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia ed Edoardo Capitta) sono sott’accusa per violenza sessuale di gruppo. Sono due le ragazze che li hanno denunciati, Silvia e Roberta, entrambe 19enni all’epoca dei fatti – che risalgono a luglio 2019. Silvia avrebbe subito le violenze dal gruppo, mentre Roberta sarebbe stata ripresa in fotografie e video a contenuto sessuale mentre dormiva sul divano. Questo, mentre gli imputati si ritengono innocenti e ribadiscono come si sia trattata di una notte brava tra giovani consenzienti.

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Spetta ora alle le difese dei ragazzi e alle parti civili prendere in mano i documenti finiti nel fascicolo, offrendo al gup quelli che secondo loro sono i più essenziali per la loro posizione. Nella mole file, composta da chat via WhasApp, messaggi via social, filmati, audio, link e fotografie, è finito però anche un particolare messaggio audio, presentato in prima udienza. Un elemento rilevante, per l’avvocatessa Bongiorno (legale di Silvia), che riproduce una conversazione tra la sua assistita e una sua amica norvegese. Ammesso anche un secondo audio, un vocale da 14 minuti e 45 secondi, che viene sfoderato anche a favore di entrambe le parti.

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Da un lato, infatti, la difesa dei ragazzi impugna l’audio per via di alcune parole pronunciate dalla vittima. “Perché sono così idiota? Perché mi comporto così? Perché non dico basta, come se non fosse possibile?”, e ancora: “Qualunque cosa fatta da quei ragazzi me la merito, ero come fuori di me e probabilmente li ho lasciati fare…”. Dall’altro, invece, la difesa di Silvia sfodera altre parti del vocale: “Per me il sesso è una cosa sacra, se possiamo dire così (…) fare sesso per me è qualcosa di, forse… non so, spero che quello che sto dicendo non ti sembri superficiale, ma per me il sesso è qualcosa che voglio fare con qualcuno che amo”. Sono stati prelevati due frammenti opposti dello stesso messaggio audio, dunque, che parlano di un rapporto consenziente e al tempo stesso di uno stupro.

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