Una comunicazione giunta oggi agli operai, che si sono riuniti in assemblea permanente. Calosi:«Lo stesso atteggiamento della Bekaert»
Licenziati via mail. È quanto accaduto a 422 lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio (Firenze). L’azienda è impegnata nel settore componenti per auto, e da tempo è in crisi. I sindacati ne hanno denunciato la situazione, soprattutto Fiom Cgil.
A comunicarlo è uno dei delegati Rsu dell’impresa, Dario Salvetti:«Non sono in condizione di rispondere al telefono perché troppe telefonate e messaggi», scrive in un post Facebook. «Siamo in assemblea permanente perché questa mattina ci hanno comunicato la chiusura immediata della Gkn di Firenze. Con effetto immediato. Una mail, più di 450 famiglie a casa. Questo sono loro. Questa è la loro violenza. Avrete notizie e invito all’azione. Avremo bisogno di tutta la forza e la solidarietà. Si astengano i falsi preoccupati che hanno permesso tutto questo».
I titolari della Gkn sono un fondo di investimento estero. Il segretario Fiom di Firenze, Daniele Calosi, ha commentato:«Sembra la scena di un film già visto con il caso della Bekaert: una scelta criminale di una multinazionale che conferma ancora una volta, se c’è ne fosse bisogno, che i datori di lavoro vogliono che il costo di questa crisi ricada sulle persone che per vivere devono lavorare. Un comportamento intollerabile, di una azienda associata a Confindustria, anche alla luce dell’Avviso Comune firmato dalle Parti Sociali e dal Governo lo scorso 29 Giugno e dei meccanismi di gestione delle crisi previsti dalla Legge e dal Contratto Nazionale. Come Fiom chiariamo subito che non firmeremo alcun licenziamento: non possiamo accettare che si consumi l’ennesimo dramma sociale che, inoltre, avrebbe importanti ripercussioni per tutto il tessuto economico e produttivo fiorentino che non può permettersi di incassare l’ennesimo attacco alle sue professionalità e non può accettarlo tutta la comunità fiorentina, dai cittadini alle istituzioni politiche e sociali. Per questo chiediamo all’azienda il ritiro immediato della procedura di licenziamento e l’attivazione degli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente e alle istituzioni politiche la convocazione del tavolo al Ministero dello Sviluppo, coinvolgendo la Regione Toscana e le Istituzioni Locali».
La Cisl ha aggiunto:«Un comportamento vigliacco, senza rispetto per le persone e per il territorio. Una modalità banditesca della gestione dei rapporti che condanniamo senza appelli. Proprio questa mattina (il giorno dell’invio della mail ndr) l’azienda aveva messo tutti i lavoratori in Par (permesso annuo retribuito) collettivo per le ferie estive e in fabbrica non c’era nessuno», affermano il segretario regionale Fim Cisl, Alessandro Beccastrini e la segretaria Fim Cisl Firenze Flavia Capilli. «Da informazioni che abbiamo raccolto pare che l’azienda voglia delocalizzare la produzione di Firenze, ma non sappiano dove. Una cosa che non ha nessuna logica, visto che non poco tempo fa sono stati effettuati importanti investimenti in macchinari e automatizzazione del sito fiorentino».
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I parlamentari Pd Dario Parrini, Filippo Sensi, Luca Lotti, Caterina Biti e Laura Cantini chiedono « un immediato coinvolgimento del Ministro dello Sviluppo Economico e del Ministro del Lavoro e ci adopereremo in tal senso dando tutto l’appoggio possibile alla giusta mobilitazione delle istituzioni territoriali e delle organizzazioni sindacali».
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