Il giudizio dell’ex presidente Trump su Hitler è riportato in un libro prossimo all’uscita, opera di un giornalista del Wall Street Journal
«Hitler? Ha fatto molte cose buone per la Germania, a cominciare dalla straordinaria ripresa economica degli anni Trenta». Sono le parole senza filtri dell’ex presidente Usa Donald Trump in merito ad Adolf Hitler. Il suo parere è riportato da un libro in uscita sui quattro anni alla White House dell’ex presidente: Frankly, We Did Win This Election (La verità è che abbiamo vinto noi le elezioni, nda), scritto dal giornalista del Wall Street Journal, Michael Bender.
Nel libro, Bender afferma che Trump parlò di questo tema tre anni fa con John Kelly (all’epoca capo di gabinetto) nel corso del viaggio in Europa per i festeggiamenti del centenario della fine della Prima guerra mondiale. Nonostante Bender citi una fonte anonima e precisi che Trump, interrogato sulla questione, abbia sempre negato di aver parlato di Hitler, è chiaro che potrebbe essere stato lo stesso Kelly a parlare di una discussione accesa in cui a lui, ex generale che gli rammentava le atrocità del nazismo, il presidente ribatteva:«ma Hitler ha tirato fuori i tedeschi dalla povertà». E si sarebbe detto in disaccordo con Kelly che chiosava: «Meglio la povertà di un genocidio».
Secondo il Guardian, che ha pubblicato le anteprime del libro di Bendee, durante quel viaggio Trump fu duramente criticato per essersi scontrato con i leader europei su diversi argomenti, tra cui differenti concezioni della democrazia, e per aver annullato all’ultimo la visita in un cimitero dei caduti americani della Grande Guerra. In quello stesso periodo vi sono indiscrezioni di collaboratori della White House che hanno detto di aver sentito l’ex presidente Usa dire che i caduti in guerra erano «losers and suckers»(perdenti e sfigati).
Trump nega, ma dalle testimonianze sembrerebbe che il Tycoon abbia detto queste cose di fronte a Kellu, che l’avrebbe presa sul personale dato che uno dei suoi figli è stato ucciso in Afghanistan nel 2010. Kelly se ne sarebbe andato dalla White House nel 2019, dopo aver esortato il presidente a comportarsi più responsabilmente e in modo rispettoso delle istituzioni democratiche.
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Per quel che concerne la frase su Hitler, il giudizio molto poco critico dell’ex presidente Usa era intuibile già da alcuni suoi apprezzamenti per manifestazioni neonaziste quali quella in Virginia. Il Guardian rammente che all’epoca, la rivista tedesca Stern titolò in copertina: «Trump che fa il saluto fascista avvolto nella bandiera americana».
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