La campagna di vaccinazione in Veneto va avanti a ritmi elevati, ma le dosi iniziano ad essere scarse. Ad annunciarlo è stato il governatore Luca Zaia, il quale sostiene che le somministrazioni potrebbero essere il doppio di quelle attuali. La situazione, ad ogni modo, è al momento soddisfacente. Le strutture sanitarie della Regione si stanno infatti svuotando ed i contagi sono sempre meno.
Il Veneto è una delle regioni italiane in cui la campagna di vaccinazione ha raggiunto risultati soddisfacenti. I ritmi, tuttavia, potrebbero essere più elevati. La Regione, in tal senso, ha annunciato di essere a corto di dosi. Esse in questi mesi vengono somministrate anche attraverso i medici di base e le farmacie, ma in caso di mancati rifornimenti nelle prossime settimane un rallentamento sarà inevitabile. La situazione, ad ogni modo, non è preoccupante. Gli ospedali si stanno infatti svuotando e i positivi sono sempre meno. A fare il punto sull’andamento della curva epidemiologica, in un’intervista rilasciata a La Stampa, è stato il governatore Luca Zaia.
“La fotografia di oggi è chiara, in Veneto siamo passati da quasi 500 ricoveri in terapia intensiva a 12, facciamo fatica a trovare positivi incontriamo molte difficoltà a fare i tamponi previsti”. Luca Zaia, da parte sua, è consapevole del fatto che se, da un lato, i mancati test sono un segnale della riduzione della diffusione del Covid-19, dall’altro lato ciò ostacola le operazioni di screening. “Abbiamo un target da 30 mila test al giorno, ma con questa bassa circolazione del virus chi mette a disposizione le narici? Comunque, non dobbiamo abbassare la guardia, andiamo avanti con la mascherina, seguendo il principio dell’ombrello: se piove lo apri, allo stesso modo se c’è assembramento la metti”.
Un ruolo chiave, in questi mesi, è stato assunto dalla campagna di vaccinazione, che in Veneto procede a ritmi elevati. “Noi stiamo vaccinando, le dosi ci sono, anche se in numero inferiore rispetto al nostro sforzo possibile: possiamo fare 80-100 mila vaccinazioni al giorno, oggi ci fermiamo a circa 40 mila”, sottolinea il governatore. “Non è colpa di Figliuolo, ci sono contratti e dinamiche di compensazione per le forniture: certo se avessimo la possibilità di comprare i vaccini autonomamente sarebbe meglio, su questo l’Europa è stata un problema. Potevamo arrivare ad 800 mila vaccinazioni al giorno a livello nazionale”. Nel lungo periodo, tuttavia, tale carenza potrebbe causare qualche difficoltà. “Ora in relazione al tempo ci sono due fattori da considerare: la quantità effettiva di vaccini disponibili e il periodo estivo che porterà molti a rinviare l’iniezione”.
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L’obiettivo, nei prossimi giorni, è quello di arrivare a coloro che ancora rifiutano il vaccino. “I medici di base stanno aiutando, in campo ci sono anche le farmacie, abbiamo mandato da poco un’altra lettera agli ‘irriducibili‘, che per fortuna in Veneto sono pochi. Poi oltre il muro del suono non vai, al 100% non ci arrivi, c’è sempre qualcuno che non vuole vaccinarsi. Ma ricordiamoci che per altri vaccini già l’80-85% è un’ottima copertura”, ha concluso Luca Zaia.
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