Google, Facebook, ma anche Twitter, Apple, Linkendin ed altre aziende tecnologiche hanno minacciato di abbandonare Hong Kong a seguito della decisione del Governo di modificare la legge sulla privacy. La variazione in questione comporterebbe delle dure sanzioni per i trasgressori degli emendamenti. Il monito dei giganti del web è arrivato attraverso una lettera inviata dall’Asia Internet Coalition.
Un “addio” annunciato, nel caso in cui Hong Kong non ritratti la decisione di introdurre delle «dure sanzioni» per coloro che non rispettano i nuovi emendamenti della legge sulla privacy. I giganti del web – da Google a Facebook, fino a Twitter e Linkedin, nonché Apple – hanno minacciato di abbandonare il territorio autonomo della Cina e di smettere di fornire i propri servizi sul territorio nipponico in segno di protesta. Le novità in questione, infatti, non sarebbero sostenibili per le aziende tecnologiche di tali dimensioni. Il monito è arrivato attraverso una lettera di ben sei pagine inviata dalla Asia Internet Coalition, che riunisce le suddette società, al commissario per la privacy dei dati personali, Ada Chung Lai-ling.
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“L’introduzione di sanzioni rivolte non è in linea con le norme e le tendenze globali. L’unico modo per evitare queste sanzioni per le società tecnologiche sarebbe quello di astenersi dall’investire e offrire i propri servizi a Hong Kong, privando così le imprese e i consumatori di Hong Kong, creando al contempo nuove barriere al commercio”, si legge nel testo. Uno stralcio del lungo contenuto è stato reso noto per la prima volta nelle scorse ore, tra le righe del Wall Street Journal. Adesso si attende una reazione da parte del Governo della Regione amministrativa speciale cinese, che difficilmente lascerà andar via i colossi del web senza opporsi. Le conseguenze economiche, infatti, sarebbero rilevanti per il mondo intero.