Caso Becciu, Parolin:«Se mi chiederanno di testimoniare lo farò»

Il Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin si augura che sia un processo breve che faccia luce sulla complicata vicenda della compravendita del palazzo di Sloane Avenue a Londra 

Pietro Parolin-Meteoweek.com

Il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin si augura sia un “processo breve” quello che dovrà far luce sulla complessa vicenda della compravendidta del palazzo di Sloane Avenue a Londra, processo per cui hanno rinviato a giudizio 10 persone tra cui il cardinale Angelo Becciu.

La Segreteria si è costituita parte civile. «Niente è stato deciso senza il consenso o la conoscenza di Papa Francesco», ha detto Parolin da Strasburgo, dove si trova in qualità di legato pontificio per i festeggiamenti per i 1300 anni dalla morte di Sant’Ottilina. Parolin ha sottolineato: «Se mi chiedono di testimoniare al processo lo farò».

«Bene che ci sia una decisione perché le autorità giudiziarie si sono prese più di un anno e mezzo per decidere. Sono molto triste per le persone coinvolte», ha detto, «non mi esprimo sul resto perché non ho ancora letto i documenti resi pubblici ieri. Dobbiamo aspettare il processo e sperare che porti verità. Speriamo che sia breve, perché molte persone hanno sofferto».

Il segretario di Stato vaticano ha poi aggiunto:«Noi siamo vittime, questa è la ragione per cui abbiamo ritenuto necessario prendere questa decisione e costituirci parte civile». L’udienza è prevista per il 27 luglio. Secondo Parolin, «è possibile che qualcuno si sia comportato male, che abbia commesso atti che non doveva, la giustizia che dovrà stabilirlo. Come istituzione, riteniamo che siamo stati danneggiati da tutto quello che è successo».

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«Dobbiamo difendere la nostra posizione e la nostra moralità», ma anche «tornare in possesso dei soldi», ha detto il cardinale. Parolin ribadisce che «sulle questioni importanti parliamo sempre con il Papa e chiediamo se è d’accordo prima di procedere. E grazie a «molte decisioni prese dal Papa sul controllo delle finanze della Santa Sede da un punto amministrativo, la questione al centro del processo si è risolta».

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