Caos M5s, la posizione di Di Battista sullo scontro tra Grillo e Conte

Qual è la posizione di Alessandro Di Battista nello scontro tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo? “Mi sono già schierato 4 mesi fa”, dice. 

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Caos M5s, la posizione di Di Battista sullo scontro tra Grillo e Conte – www.meteoweek.com – Alessandro Di Battista. Credit: Archivio Meteoweek

È caos nel Movimento 5 stelle. Lo scontro politico tra il quasi-leader Giuseppe Conte e il garante Beppe Grillo fa tremare le basi del gruppo politico, al punto da far temere una scissione. Nell’ambito di questa situazione, in cui il ministro degli Esteri Luigi Di Maio fa da mediatore, emerge con la sua solita vena polemica la posizione di Alessandro Di Battista. Nonostante sia uscito dal Movimento al momento della creazione del governo Draghi, e nonostante al momento si trovi in Bolivia, Di Battista non dimentica di bacchettare a suo modo le scelte politiche dei pentastellati. Questa volta, come spesso sceglie di fare, ha affidato le sue opinioni a Facebook, pubblicando una foto accompagnata da una lunga didascalia.

La posizione di Di Battista sullo scontro tra Conte e Grillo

“Ho lasciato il Movimento 5 stelle per ragioni politiche”

In prima battuta, l’ex cinquestelle ha ribadito le motivazioni che lo hanno spinto ad abbandonare il Movimento: “In tanti tra attivisti, esponenti del Movimento 5 Stelle e giornalisti mi stanno chiedendo di schierarmi nella diatriba Conte-Grillo. Onestamente non devo schierarmi oggi, essendomi schierato 4 mesi fa. Io non ho lasciato il Movimento per questioni statutarie. L’ho lasciato per ragioni politiche in quanto ha deciso di sostenere un governo pessimo e dunque le politiche di tale governo. Politiche di restaurazione, neo-liberali, care a Confindustria, all’establishment, alle élite e ad una serie di poteri marci del nostro Paese”, ha scritto sul social media.

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Le critiche al governo Draghi

Poi è passato alla critica del governo di unità nazionale, creato sotto la guida del presidente del Consiglio Mario Draghi, a seguito della crisi dell’esecutivo con a capo l’ex premier Giuseppe Conte. “Qualsiasi governo che avesse commesso gli errori del Governo dell’assembramento in merito alla campagna vaccinale, che avesse avallato la linea del ‘più denari al dittatore Erdogan per controllare i flussi migratori’, che avesse abbandonato famiglie ed imprese con risibili ristori a fronte delle necessità, che avesse portato avanti un ambientalismo di facciata, che avesse taciuto sui conflitti di interesse che attanagliano il nostro paese o che, per quanto riguarda la questione palestinese, si fosse schierato dalla parte dei più forti, beh sarebbe stato aspramente criticato. Ma nell’Italia del ‘tutti al governo’ ciò non succede“, ha continuato infatti a scrivere nella sua pagina pubblica.

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“Non chiedetemi di prendere decisioni che ho già preso”

Infine ha messo in chiaro la sua posizione: abbandonando il Movimento, ha scelto di non prendere parte alle decisioni politiche che lo riguardano. Almeno finché non tornerà sui suoi passi, riprendendo in mano le battaglie con cui è nato. “Fino a che il Movimento sosterrà tale governo – ha sottolineato quindi Di Battista – un governo dei potenti, io sarò orgogliosamente dall’altra parte della barricata. E la solitudine oggi non mi spaventa più. Questo lo sa Conte al quale in modo chiaro e leale l’ho comunicato alcune settimane fa e lo sa Beppe al quale lo dissi nei giorni in cui si stava pensando al paradossale (per la storia del movimento) sostegno al governo di tutti. Ergo non chiedetemi di prendere decisioni che ho già preso e che, condivisibili o meno, sono decisioni chiare. In bocca al lupo ai miei ex-colleghi”. Di Battista non parteggia né per l’uno, né per l’altro. Parteggia solo per un ritorno alle origini da parte dei pentastellati.

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