È disperata la mamma di Chiara, comprensibilmente disperata e distrutta dalla perdita della sua unica figlia non ancora 16enne. In un’intervista al Corriere della sera rievoca quei terribili giorni, senza avere ancora la piena consapevolezza di quello che è accaduto, sperando ancora di sentire il cancello di casa aprirsi e Chiara rientrare e giocare con il cane.
Chiara Gualzetti è stata uccisa, accoltellata e presa a calci senza pietà da un ragazzo di 16 anni che dai molti articoli di questi ultimi giorni veniva ripetutamente definito un ‘amico’. Un amico con cui Chiara usciva e che la mamma stessa ricorda di aver visto altre volte con lei, a mangiare un gelato, seduti su una panchina. La mamma, come tutte le mamme in una circostanza simile, pensava ad un innocente filarino estivo, pensava che si fossero appartati per baciarsi.
Si erano appartati Chiara ed il suo ‘amico’, lui l’aveva attirata fuori casa con il pretesto di farle un regalo, poi ha estratto dallo zaino un coltello da cucina e l’ha uccisa e presa a calci, l’ha poi abbandonata in un cespuglio ed è rientrato a casa. La mamma di Chiara, una mamma apprensiva, presente e vigile, quando non ha visto tornare la figlia dopo la mezz’ora concordata con lei, come le aveva detto in quel famoso video che ha fatto il giro di tutti i quotidiani, il frammento in cui si vede Chiara ripresa dalle telecamere di casa, è lì che la mamma le dice di tornare presto, perché deve portare fuori il cane. Raccomandazioni quotidiane, banali se vogliamo, la routine di una famiglia. Quando quindi Chiara non è rientrata, la mamma si è spaventata, l’ha chiamata al telefono ma l’ha trovato spento, e su Whatsapp non rispondeva. E non era affatto normale, non era da lei. La mamma ha fatto così il possibile per arrivare a quel ragazzo, con cui aveva visto la figlia, il 16enne che aveva fatto uno stage con il marito, ha trovato il numero e ha chiesto di lui, ha parlato con la madre, le ha detto che il figlio era lì con lei, Chiara invece non era rientrata e lui a quel punto le ha mentito, ha iniziato a tessere il suo tentativo di depistaggio, mal riuscito ma ha comunque provato: Chiara è uscita con uno conosciuto su internet, sono andati in quel sentiero.
“Le ho chiesto: mi dai il numero di tuo figlio perché Chiara è uscita con lui e non torna. E lei: mio figlio è qua con me. Sono morta, appunto”.
“Mi ha risposto che si doveva incontrare con uno conosciuto su Internet e mi ha detto anche verso quale sentiero era andata. Bugie. Ma in quel momento non lo potevo sapere. Però non mi era piaciuto niente di quelle parole, di quella voce, di quel racconto. Avevo una sensazione strana…”.
E così la mamma di Chiara esce e la si può immaginare nell’affanno, la paura, il panico di cercare una figlia di 16 anni, quel viso pulito e dolce, una ragazza tranquilla che all’improvviso scompare e non risponde più al telefono. La mamma urla il nome di lei, la cerca e iniziano a cercarla tutti.
Il sentiero “Portava a un parcheggio. Me lo sono fatto urlando il nome di mia figlia, ma più urlavo più mi convincevo che non era possibile. Mi guidava il mio istinto di mamma. Quando è arrivato Enzo (il padre di Chiara ndr) gli ho detto: andiamo a casa sua (del ragazzo, ndr) e facciamoci dire dov’è. Ma lui mi ha detto: andiamo dai carabinieri”.
Sono ore disperate e convulse, il paese si mobilita per rintracciare Chiara, il tempo passa, la notte sopraggiunge e la mamma di Chiara è lì ad occhi sbarrati che aspetta il ritorno della figlia.
“L’hanno trovata, è morta”
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La aspetta anche ora, anche adesso che la sta preparando per essere seppellita mercoledì: “Ho paura dei funerali, ho paura di realizzare che davvero lei non c’è più. Le metteremo l’abito medievale degli Arcieri del Melograno; a lei piaceva molto indossarlo quando si facevano le rievocazioni storiche. Poi non so cosa succederà, se impazzisco, se muoio… I miei pensieri le parlano in continuazione: dove sei bambina mia? Perché non torni? Chissà, magari mi risponde. Magari fra poco sento il rumore del cancelletto e la vedo arrivare”.