Intanto il fidanzato di Saman racconta:«Se fossi andato a casa con lei sarei morto». Ecco che cosa ha detto
Ijaz Ikram, il cugino di Saman arrestato in Francia, vuole essere ascoltato dagli inquirenti e così sarà venerdì. A interrogarlo la sostituta procuratrice di Reggio Emilia e i carabinieri. Nel frattempo le ricerche di Saman non hanno dato alcun esito. Lo zio è ritenuto dagli inquirenti l’esecutore materiale del delitto della 18enne.
A partire da settimana prossima, alle ricerche contribuiranno altre quattro unità cinofile della polizia tedesca specializzate nel trovare cadaveri.
Intanto il fidanzato di Saman, Saqib, nel corso del programma di Rete 4, “Dritto e Rovescio“, ha raccontato:«Saman mi manca troppo, era il mio primo amore, volevo sposarmi con lei perché la mia vita è di Saman. Io oggi non ho paura di niente , della mia vita non me ne frega niente».
«A casa della mia famiglia il 27 gennaio è andato il padre di Saman», ha proseguito il giovane, «ha detto che la mia famiglia doveva parlare con me e se non avessi lasciato Saman tutta la famiglia e io saremmo morti. La mia famiglia aveva tanta paura. Se Saman avesse paura della sua vita tornando a casa? Sì, il 27 aprile sente che lo zio dice che quando sarebbe arrivata a casa l’avrebbe uccisa. Io le ho detto vai subito dai carabinieri, le ho detto di non andare a casa perché lo sai che la tua famiglia è fatta così ma lei aveva bisogno dei documenti».
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«Se fossi andato a casa con lei? Sarei morto anche io», ha detto Saqib, «e avevo troppo paura per la mia vita e per la mia famiglia… Il 30 aprile l’ho sentita per l’ultima volta e mi ha detto che aveva troppo paura, paura per la sua vita. Se lei pensasse che potessero ucciderla? Era un rischio grande che potessero ucciderla. Mi manca troppo Saman, alla sera la mattina, il pomeriggio sempre, 24 ore, mi manca sempre!».