Sindacati in piazza, a rischio 150mila posti di lavoro [VIDEO]

Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato in tutta Italia per chiedere l’abolizione dell’articolo 177 del Codice degli Appalti, che prevede l’esternalizzazione dell’80% delle attività da parte delle aziende erogatrici di servizi essenziali.

Manifestazioni a Roma, in piazza SS. Apostoli, ed in tutta Italia: i sindacati confederali Cigl, Cisl e Uil mettono in campo numeri importanti per chiedere, ancora e con forza, l’abrogazione dell’articolo 177 del Codice Appalti. Il tema è quello – sempre caldo – delle esternalizzazioni: la norma prevede  infatti che le aziende concessionarie debbano esternalizzare l’80% delle attività, mettendo a rischio – dicono i sindacati – posti di lavoro e qualità dei servizi erogati.

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Parliamo di servizi essenziali: gas, luce, acqua, rifiuti. Quelli che, spiegano i sindacati, hanno permesso al paese di andare avanti durante la pandemia. E che ora sono messi a rischio dall’applicazione di quell’articolo di cui nessuna forza politica pare assumersi la responsabilità, ma che nessuno sembra avere intenzione di abrogare.

Intanto, sempre secondo i calcoli dei sindacati, sono 150mila circa i posti di lavoro a rischio. Una evenienza che ovviamente spaventa: è un numero alto di lavoratori (e di famiglie) che rischiano di andare in difficoltà in un momento storico già difficile di per sè. Da qui la necessità di bloccare la proposta, con tutte le forze.

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Senza contare, poi, l’aspetto dei diritti dell’utente: i servizi erogati in appalto possono essere qualitativamente inferiori rispetto allo standard attualmente garantito dai lavoratori interni alle aziende ed utilities coinvolte dagli effetti della norma contenuta nel codice degli appalti. Una “lose-lose situation” che rischia di fare tutti scontenti: i lavoratori, privati del posto di lavoro, ed i cittadini, a cui verrebbe erogato un servizio peggiore di quello attuale.  Nel video, alcuni dirigenti sindacali in piazza (Maurizio Landini, segretario generale della CGIL; Paolo Pirani, segretario generale UILTEC, e Riccardo Marcelli, segretario regionale UILTEC) illustrano i motivi e gli obiettivi della protesta.

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