Secondo la Conferenza delle Nazioni Unite Commercio e Sviluppo potrebbe esserci una perdita globale sui 4 trilioni di dollari
Il crollo del turismo potrebbe ridurre l’economia mondiale di 4 trilioni di dollari, secondo una stima dell’Unctad (Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo). A detta dell’ente, la pandemia ha provocato «crisi con effetti devastanti sui paesi in via di sviluppo, specialmente quelli che dipendono dal turismo». La ripresa, secondo l’Unctad, «dipenderà in gran parte dall’adozione di vaccini Covid-19 a livello globale».
A farne le spese probabilmente l’America Centrale, dove il Pil potrebbe scendere del 12% entro fine anno, secondo la stima peggiore dell’ente. Questo perché i lavoratori avranno poche opportunità di lavoro alternative nelle aree «in cui gli stati non hanno il peso fiscale per i pagamenti del benessere legati alla pandemia in stile europeo», spiega ancora l’Unctad.
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Il turismo e i settori a esso legati sono spesso l’unica fonte di reddito per «molti lavoratori informali nei paesi in via di sviluppo». Una delle nazioni occidentali che secondo l’Unctad potrebbe risentire maggiormente del crollo turistico potrebbe essere l’Irlanda, dove il governo martedì ha conservato l’ “abbondanza di cautela” sulle restrizioni.
I progetti per seguire il resto dell’Europa e permettere la ripresa del servizio al chiuso in ristoranti e pub sono al momento messi da parte, con il governo che ha citato gli avvisi da parte dei funzionari sanitari in merito al dilagare della variante Delta Covid.