Il crollo del palazzo a Surfside, nei pressi di Miami Beach, continua a mietere vittime: il bilancio sale a 11 morti, e sono 150 le persone ancora disperse. E’ questo il bilancio al quinto giorno di ricerche nei pressi del condominio di 12 piani e 136 appartamenti, crollato giovedì mattina.
Il condominio di Surfside, a nord di Miami Beach, crollato giovedì mattina, continua a restituire corpi senza vita alle operazioni di ricerca. Sono ormai 11 le vittime del crollo, due sono state estratte nella notte al quinto giorno di ricerca. Rimangono ben 150 le persone ancora disperse, con scarse possibilità di sopravvivenza. Insomma, si attende di conoscere con certezza l’esito delle ricerche, ma una cosa appare già lampante: il crollo dell’edificio di 12 piani e 136 appartamenti a Miami, stando a quanto riportato dalla stampa Usa, si candida a diventare una delle peggiori stragi nella storia del Paese. Intanto la sindaca di Miami-Dade, Daniella Cava Levine fa sapere: “Le nostre squadre hanno fatto progressi significativi sul sito“. Poi aggiunge: “Questi numeri sono molto fluidi e cambieranno“. Intanto il dispiegamento dei soccorsi è massimo e alle operazioni partecipano anche le autorità statali e federali, alla ricerca di possibili sopravvissuti. Le autorità promettono di inviare rinforzi alle squadre di soccorso e più personale tecnico per accertare le cause del crollo.
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Si attendono le indagini per accertare le cause del crollo, che non sono ancora chiare. Alcuni ingegneri ed esperti ipotizzano che il crollo dell’edificio sia legata soprattutto al livello di corrosione e deterioramento della struttura. Secondo questa prima ipotesi, una prima colpa sarebbe tra attribuire al sale dell’oceano, capace di penetrare nelle strutture facendo arrugginire gli elementi in acciaio. A questo si aggiungerebbe però la questione manutenzione. Sabato il New York Times ha diffuso alcuni dati di una perizia eseguita nel 2018: i tecnici avevano osservato “importanti danni strutturali” alla lastra di cemento sotto la piscina esterna all’edificio e “abbondanti” sgretolamenti nelle colonne e nei muri del parcheggio sottostante. All’interno della perizia usata per il piano di interventi che avrebbe dovuto prendere il via a breve, si sottolineava l’importanza di una manutenzione urgente per far mantenere al palazzo “la sua integrità strutturale“.